Saia, una vita per i pazienti

 Il “mestiere del medico” ecco come Antonio Saia (per tutti Totò), sindaco di San Valentino, ex parlamentare e medico condotto, oggi in pensione, ha salutato i suoi pazienti/amici con una lettera aperta carica di emozioni. Noi di www.notiziedabruzzo.it lo abbiamo intervistato qualche tempo dopo.

Lettera aperta ai miei Pazienti

Con questa mia lettera voglio avvisarVi che il 25 maggio compirò 70 anni per cui con le leggi vigenti sarò obbligato ad andare in pensione come Medico di Medicina generale convenzionato con il SSN (Medico di famiglia). 
Consultando un sito internet , ove erano riportate alcune sentenze di giudici del lavoro, avevo sperato di poter ottenere due anni di proroga, in quanto mi dispiace molto lasciare questo lavoro che per quasi 46 anni ha costituito parte fondamentale della mia vita e che avevo svolto in continuità con la stessa attività che sin dal 1921 mio Padre aveva svolto in questo nostro paese.
Per questo motivo avevo fatto richiesta di proroga alla Direzione generale della ASL, riportando le su citate sentenze , domanda che ho portato personalmente al Direttore esprimendo le motivazioni che mi avevano spinto a farla e portando i miei argomenti.
Il Direttore Generale Dott. Mancini si è impegnato a far esaminare la mia richiesta esprimendomi il suo personale desiderio di accogliere favorevolmente la richiesta e, per questo, ha sottoposto la mia istanza agli uffici del personale e legislativo della ASL di Pescara.
Purtroppo però, contrariamente alle mie aspettative, ho avuto comunicazione telefonica, (non ancora ufficiale, ma comunque ormai pressoché certa), che la mia domanda non può essere accolta perché sembra che l’articolo che consentiva la possibilità di proroga della convenzione sia stato eliminato da una norma della recente legge Fornero.

A questo punto, senza nascondere il mio profondo dispiacere nel dover abbandonare questa attività, voglio cogliere l’occasione per ringraziare di cuore tutti Voi che nel corso di tanti anni mi avete dato la Vostra fiducia e con essa mi avete dato l’opportunità di svolgere questo che credo che sia uno dei lavori più gratificanti che un uomo possa fare.
Insieme al ringraziamento voglio anche scusarmi se qualche volta, oberato dal notevole lavoro e soprattutto dal notevole carico burocratico a cui negli ultimi tempi siamo stati sottoposti, non sono stato pienamente disponibile e/o ho manifestato qualche segno di nervosismo o insofferenza: tali manifestazioni non erano rivolte a Voi ma proprio a queste incombenze che hanno rovinato e continuano a rovinare una professione delicata ed importante come quella del medico di famiglia.

Vi domanderete, ed anch’io lo domanderò a me stesso, cosa farò a partire da domani. In questo momento non sono in condizioni di deciderlo ma è certo che, se e quando potrò, non farò mancare, se richiesto, un consiglio e possibilmente anche un aiuto a chiunque di Voi me lo sollecitasse.
Questo è il minimo che potrei fare per dimostrarvi la mia gratitudine per l’arricchimento umano, sociale e professionale che mi avete consentito e per la fiducia che mi avete accordato in tanti anni.

San Valentino, 15.05.2017 Totò Saia


 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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