Gasdotto di Sulmona, in seimila nel corteo per dire no all’impianto

Circa seimila persone hanno sfilato per le strade di Sulmona per dire ‘no’ alla realizzazione della centrale di compressione a servizio del metanodotto Brindisi-Minerbio che la Snam vorrebbe realizzare nel capoluogo peligno. Il corteo aperto dal Coordinamento No Hub del Gas si è sviluppato per circa un chilometro ed era composto oltre che dalle varie associazioni ambientaliste anche da circa 60 amministratori e sindaci dei Comuni del centro Abruzzo e delle Regioni attraversate dal metanodotto. Presenti anche Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione Abruzzo, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, e vari parlamentari, tra i quali Stefania Pezzopane, Gabriella Di Girolamo, Gianfranco Rotondi e Nazario Pagano. Il corteo è arrivato in piazza Garibaldi dove si sono tenuti i vari interventi dei partecipanti

“Qualcuno prima di noi era stato latitante e dal 2014 abbiamo dovuto recuperare non solo il tempo perso, ma anche delle posizioni. E lo abbiamo fatto con atti deliberativi, con prese di posizioni, con risoluzioni, con atti politici arrivando alle vie di fatto con i ricorsi giudiziari in tutte le sedi opportune fino all’ultima conferenza dei servizi dove abbiamo manifestato quelle che sono le ragioni di un territorio. Ragioni che non vogliono vedere un territorio italiano e abruzzese in particolare come un crocevia di infrastrutture che servono e sono utili solo ad altri Paesi che no sono l’Italia”. Lo ha detto l’assessore regionale con delega all’Ambiente Mario Mazzocca nel corso della manifestazione contro la realizzazione della centrale Snam che si è tenuta oggi pomeriggio a Sulmona.

Alla guida del corteo lo striscione del coordinamento No Hub con i comitati cittadini per l’ambiente rappresentati da Giovanna Margadonna e con Augusto De Sanctis del Forum H20, organizzatore della manifestazione.
“Non dobbiamo credere a chi ci vuole convincere che ormai i giochi sono fatti”- hanno detto i due ringraziando Mario Pizzola, portavoce da sempre dei comitati cittadini ed oggi assente per motivi di salute. “Il territorio peligno non è in vendita, la battaglia contro centrale e gasdotto adesso andrà avanti con più forza ancora”, ha detto Margadonna invitando i cittadini a non abbassare la guardia su centrale e gasdotto, nocivi per la salute e per l’ambiente. “Non siamo terra di conquista, né colonia della Snam siamo cittadini e non sudditi, perciò adotteremo ogni mezzo democratico per combattere e vincere questa battaglia”

Snam esprime “rispetto e considerazione per tutte le legittime posizioni provenienti dai territori nei quali opera, specie se espresse in modo civile e partecipato come oggi a Sulmona, e conferma la propria intenzione di dialogare e confrontarsi con cittadini e istituzioni locali per fornire maggiori chiarimenti, anche rispetto a informazioni non corrette circolate nelle ultime settimane, e per dimostrare l’utilità del proprio progetto per l’Abruzzo e l’Italia”. È quanto si legge in una nota della Snam.
“Il progetto – si aggiunge nella nota – è in linea con quanto previsto dalla Strategia energetica nazionale, in un contesto di aumento dei consumi, ed è necessario per portare il gas naturale alle famiglie e alle industrie del nostro paese. Il gas naturale può svolgere un ruolo importante nel percorso di decarbonizzazione dell’Italia grazie ai nuovi utilizzi in vari settori come i trasporti e alla diffusione del biometano, gas al 100% rinnovabile che può essere immesso nelle infrastrutture esistenti”.
Snam ribadisce che “le proprie opere non comportano pericoli per la sicurezza e per la salute delle persone: i gasdotti sono infrastrutture essenziali per il trasporto del gas dai punti di importazione ai vari luoghi di consumo del nostro paese, sono compatibili con l’ambiente e non hanno mai subito incidenti o interruzioni nel corso dei terremoti verificatisi negli ultimi decenni in Italia e all’estero. Nel solo Abruzzo, peraltro, sono già da tempo in esercizio 1.000 km di metanodotti; in particolare Sulmona è raggiunta da due gasdotti delle stesse dimensioni di quello in progetto”.
“I gasdotti – si sottolinea nella nota – sono completamente interrati e non danneggiano i territori, che vengono tutelati e protetti da capillari operazioni di ripristino delle condizioni originarie al termine di ogni scavo; sui terreni sarà possibile riprendere tutte le attività precedentemente svolte, anche per le coltivazioni agricole esistenti comprese quelle ad alto fusto. Per quanto riguarda l’impianto di Sulmona, Snam ribadisce che si tratta di un insediamento simile ad altri 11 già esistenti in Italia, a basso impatto ambientale, con emissioni di polveri sottili direttamente derivanti dalle turbine pari a zero o talmente trascurabili da essere considerate nulle e con emissioni di ossido di azoto e monossido di carbonio abbondantemente al di sotto dei limiti di legge”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Auto sulla folla a Lanciano, un morto e due feriti

Tragedia a Lanciano in piazza Pace a conclusione della manifestazione del 25 aprile, organizzata dall’Anpi, …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *