«Il diritto di scelta non può comportare il diritto di tenere disinvoltamente in ostaggio un’intera Regione. Luciano D’Alfonso deve smetterla di aggrapparsi ai codicilli e a fare giochi di prestigio sulla pelle degli abruzzesi: o si dimette da governatore per fare il senatore, oppure rimane a fare il governatore e si dimette da senatore. È intollerabile, dopo la politica dei due forni, assistere alla politica delle due poltrone di cui pagano il prezzo tutti gli abruzzesi».
Il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, interviene sul doppio incarico e sul verdetto della Giunta per le elezioni che ha sancito all’Aquila la «non sussistenza dell’incompatibilità» con 16 sì e 12 no. La sfida politica tra maggioranza e opposizione nel procedimento di decadenza ha avuto un esito che congela la situazione e vede rimanere al suo posto il presidente «che continua a governare e a fare le sue nomine di fine legislatura come se nulla fosse. La Giunta avrebbe dovuto prendere atto dell’incompatibilità nella quale si trova D’Alfonso in base a quanto sancito dall’articolo 122 della Costituzione e del Regolamento del Consiglio regionale. Adesso invece ha tirato fuori dal cilindro un discorso di otto pagine in puro stile “dalfonsese”», conclude Pagano.