Il Tribunale di Teramo ha condannato a due anni di reclusione un noto commercialista, già incaricato in numerose procedure fallimentari, per concorso in bancarotta fraudolenta post-fallimentare. Secondo le indagini, il professionista avrebbe agevolato un imprenditore fallito – titolare di una storica distilleria teramana – nella prosecuzione dell’attività, permettendogli di distrarre beni e redditi per oltre dieci anni, a danno dei creditori.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura e condotta dalla Guardia di Finanza, ha preso il via da una denuncia rivelatasi poi falsa, presentata da rappresentanti di una società teramana per ostacolare un’asta giudiziaria. Ulteriori accertamenti hanno fatto emergere simulazioni di reato e mancate consegne di beni, sempre da parte della stessa società.
Oltre alla condanna penale, il commercialista è stato interdetto per dieci anni dall’esercizio di impresa e da incarichi direttivi, con obbligo di risarcimento ai creditori. Segnalati all’autorità giudiziaria anche la custode dei beni e il suo convivente, ritenuto amministratore di fatto.