Hotel Rigopiano, Tedeschini:inchiesta su albergo e viabilità di accesso

“Confermo che allo stato la procura ha aperto un solo fascicolo. E’ un unico contenitore nel quale stanno confluendo tutti gli elementi informativi. Le ipotesi sono disastro colposo e omicidio plurimo colposo”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini, nel corso di una conferenza stampa. Questo include, ha spiegato, le informazioni relative alla viabilità nelle ore intorno al disastro, e alla formazione e caduta della slavina. “La valutazione se l’albergo potesse stare o non stare li’ fara’ parte dell’inchiesta, ci sara’ sicuramente una risposta da parte della Procura”. E’ uno dei passaggi forti della conferenza stampa della sostituto procuratore di Pescara Cristina Tedeschini.

“Non è un lavoro geniale o originale o che chi indaga possa avere qualche idea diversa particolare. Anzi io seguo il vostro lavoro con interesse – ha sottolineato rivolgendosi ai cronisti -. Anzi molti spunti arrivano” proprio dalla stampa, ha specificato.

“Un certo numero di interlocuzioni e di comunicazioni ha avuto delle inefficienze e interferenze”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini in un punto stampa sulla tragedia di Rigopiano, specificando che “non tutte queste inefficienze tuttavia appaiono causalmente rilevanti. Tutto il tema delle comunicazioni, sia telefoniche che mail, whatsappa, de visu ecc, e dell’individuazione dei soggetti, e’ importante nell’ambito della ricostruzione degli eventi. Che ci siano state disfunzioni e ritardi nel recepire l’importanza di una comunicazione telefonica e’ un fatto, ma che questa sottovalutazione abbia avuto una relazione causale nell’efficacia delle operazioni di soccorso non e’ cosi’ certo. Al massimo si tratta di un’ora. Avete visto quanto tempo ci e’ voluto per arrivare a quell’albergo. Gli effetti causali sono tutti da dimostrare”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini, nel corso di una conferenza stampa, riferendosi alla telefonata di Quintilio Marcella.

“A me personalmente risulta che il rischio valanga fosse elevato gia’ da 3 o 4 giorni prima del disastro, sulla base di quanto comunicato da Meteomont”. Cosi’ il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, oggi pomeriggio in conferenza stampa, rispondendo alle domande dei cronisti. “All’inchiesta, tra le tante cose – ha aggiunto Tedeschini – spettera’ il compito di chiarire come mai Rigopiano sia diventata una priorita’ soltanto dopo la valanga”.

Altro fronte caldo riguarda i documenti evidenziat dal Forum H2O, che finiranno nel fascicolo aperto contro ignoti. Si tratta denuncia formulata dal Forum, in base alla quale, mappe regionali alla mano, il resort sarebbe stato costruito sopra colate e accumuli di detriti preesistenti, compresi quelli da valanghe. Il Forum H2o tira in ballo anche la Regione per “la mancanza di un Piano Valanghe”. ”Tutto il materiale sulle valanghe, legge regionale della Regione Abruzzo, organi istituiti, presidi tecnici, autorita’ che individua, societa’ che ha redatto l’unico atto organizzato di censimento valanghe, sara’ acquisito agli atti”, ha chiarito la Tedeschini. Al momento non ci sono indagati, anche perche’ sono gia’ stati effettuati alcuni atti irripetibili, come le autopsie, che avrebbero implicato l’invio delle notifiche agli eventuali soggetti coinvolti nelle indagini. Sul fronte ritardi ha spiegato che “Tutta la comunicazione telefonica, via e-mail, tramite Whatsapp e di persona e’ oggetto dell’indagine. Alcune interlocuzioni – ammette – hanno subito delle interferenze, ma non tutte hanno prodotto dei ritardi rilevanti sul piano causale”. Sulla mail del direttore del hotel alla Provincia si e’ intanto saputo che e’ stata spedita alle 13.57 del 18 gennaio, poche ore prima del disastro. In quel momento i clienti sono a pranzo e Di Tommaso non e’ con loro, anche se nel testo dell’e-mail non lo specifica. Alle 14 la sorella del proprietario Roberto Del Rosso incontra il presidente della Provincia, Antonio Di Marco, e viene rassicurata sul fatto che entro sera sarebbe andata una turbina a liberare la strada. Alle 17.08 parte la prima chiamata di Giampiero Parete dall’Hotel Rigopiano: viene agganciata da un operatore del 118 di Chieti, che chiede a Parete di attendere in linea, ma la linea cade immediatamente. Tra le 17.08 e le 18.20 Parete riesce a contattare il 113 e lancia l’allarme: in questo stesso arco di tempo Di Tommaso viene contattato per sapere se e’ vero che si e’ verificata una valanga. Di Tommaso smentisce, ma non si trova a Rigopiano ed e’ invece verosimile che chi parla con lui pensi che l’amministratore dell’hotel si trovi nella struttura. Questo spiegherebbe come mai neanche Quintino Marcella, che dopo le 18.20 chiama piu’ volte il 113 e il 118, venga inizialmente preso sul serio. “All’inchiesta – conclude la Tedeschini – spetta il compito di chiarire come mai Rigopiano sia diventata una priorita’ soltanto dopo la valanga”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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