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È stato presentato alla Camera dei Deputati il nuovo Rapporto del Centro di Ricerca sugli Enti Pubblici (REP) della Fondazione Etica, che valuta la capacità amministrativa dei 109 Comuni capoluogo italiani. Secondo il Rapporto, il livello generale di capacità amministrativa in Italia rimane modesto: solo 24 Comuni rientrano nella fascia “Good”, nessuno raggiunge i livelli “Very Good” o “Excellent”. La maggior parte si colloca tra 40 e 59 punti su 100, in una sorta di “terra di mezzo” che ricorda una sufficienza appena sfiorata.
In chiave abruzzese, spiccano alcuni dati critici e altrettante lacune, specie nel campo degli investimenti ambientali: Teramo, ad esempio, figura tra i Comuni che non hanno effettuato alcun investimento in questo ambito. All’opposto, realtà come Reggio Calabria e Isernia superano i 90 euro pro capite, dimostrando che anche al Sud sono possibili buone pratiche. Quanto alla digitalizzazione, il rapporto segnala ampie disparità: Venezia investe oltre 33mila euro ogni 1.000 abitanti, mentre quasi un Comune su cinque – tra cui anche realtà di fascia intermedia come Rieti – non ha stanziato nulla.
Il Rapporto evidenzia anche forti differenze nella gestione del personale: Trento ha oltre il doppio dei dipendenti a tempo indeterminato rispetto a Pescara, pur con un numero simile di abitanti. L’Aquila e Chieti non figurano tra i Comuni più virtuosi.
