“Chiudono le prime riserve: l’allarme di quattro mesi fa sul taglio dei fondi è rimasto inascoltato”. A denunciarlo sono il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Blasioli, e il consigliere regionale Dino Pepe (Pd), che segnalano la “chiusura della riserva del Lago di Serranella, area naturale protetta di circa 302 ettari”.
I due consiglieri rilevano che a rischio ci sono 25 riserve, “aree di pregio, presidi ambientali già costretti a operare con fondi limitati e personale all’osso, benché rappresentino una risorsa imprescindibile per tutela della biodiversità, ricerca scientifica e turismo sostenibile, e ora si sono visti privati persino del minimo sindacale”.
“La Regione – dicono – continua a ignorare questi preziosi presidi di biodiversità anche nella programmazione europea. La misura specifica destinata alla tutela della biodiversità e al miglioramento degli ecosistemi naturali, con una dotazione finanziaria di oltre 8,5 milioni di euro, avrebbe potuto, infatti, rappresentare un’occasione concreta per rafforzare le connessioni ecologiche, migliorare la qualità degli habitat forestali, ridurre il rischio di incidenti con la fauna selvatica e investire in una gestione sostenibile nei contesti naturali più vulnerabili, invece, ancora una volta, si è scelta una strada miope e parziale: sono stati privilegiati i parchi, ignorando del tutto le riserve e le aree protette regionali”. Per i due consiglieri, “tagliare i fondi e non compensare con nuove risorse europee significa indebolire un sistema naturale già in difficoltà”. Il tutto mentre le prospettive “sono financo peggiori, in quanto con l’ultima legge regionale approvata in Consiglio regionale per rimpinguare il capitolo relativo all’aeroporto è stato tolto alle Riserve un ulteriore fondo di 183.000 euro”.