Pescara, protesta della marineria per il mancato dragaggio al porto

Continua la protesta della marineria pescarese a causa del mancato dragaggio del fiume. C’era attesa dopo l’incontro nella sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il tavolo tecnico-istituzionale convocato su richiesta del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio per affrontare la situazione di emergenza che colpisce il porto di Pescara, causata da un grave imbonimento dei fondali.

La marineria chiede interventi strutturali. “La marineria di Pescara continuerà a far sentire la sua voce – spiega Doriano Camplone, presidente dell’associazione ‘Mimmo Grosso’ – perché non c’è ancora nulla di concreto. Esiste un progetto da presentare al Ministero dell’Ambiente e quindi da valutare e poi di un intervento di dragaggio di emergenza che ha lo scopo di assicurare il ritorno in mare dopo il fermo biologico. La situazione è talmente grave che porterà ad intervenire per rimuovere 25 mila metri cubi che noi riteniamo insufficiente per entrare ed uscire dal porto. Il problema grosso dei bassi fondali all’interno del porto canale e sulle banchine è lontano dall’essere risolto per cui noi continueremo a protestare fino a quando non si capirà che bisogna intervenire con un grande interventi strutturale di dragaggio che ci consenta di poterci muovere in tranquillità all’interno del porto. Il fiume Pescara porta sedimenti e per mantenere i fondali accettabili bisognerebbe garantire un dragaggio continuo per cui riteniamo che bisogna continuare a pensare ad un impianto fisso di trattamento dei fanghi in modo da mettere a regime una manutenzione ordinaria del fiume e del porto di Pescara”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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