Stellantis, i sindacati chiedono chiarezza sul futuro dello stabilimento

“Usciamo dall’incontro con alcune conferme, ma anche con molti dubbi. Non possiamo rassicurare chi ogni giorno tiene in piedi l’economia industriale di questa regione. L’unica cosa che oggi le lavoratrici e i lavoratori chiedono è chiarezza e certezze per il loro futuro”. Lo affermano in una nota congiunta Fiom Chieti, Fiom Abruzzo Molise e Cgil regionale al termine del tavolo regionale sull’automotive che si è tenuto questa mattina nella sede della Regione Abruzzo di Pescara, alla presenza dell’assessore Tiziana Magnacca, del presidente Marco Marsilio e dei vertici Stellantis. Per la Fiom l’incontro non ha dato risposte concrete rispetto alla crisi in atto nello stabilimento di Atessa e nell’indotto.

“Abbiamo evidenziato – si legge in una nota – la mancanza di investimenti rispetto ad altri stabilimenti del gruppo, come quello di Gliwice, in Polonia, dove invece si è già intervenuti. A fronte dei 6.000 addetti dell’ex Sevel, oggi si rischia di chiudere il 2025 con meno di 4.500 lavoratori, coperti da contratti di solidarietà”. “Stellantis – riferisce la Fiom – ha confermato la validità delle dichiarazioni dell’ad Imparato come ‘esempio estremo’, ma ha ribadito le difficoltà legate ai costi energetici e alla normativa europea. I sindacati hanno chiesto l’apertura urgente di un tavolo nazionale sull’automotive presso Palazzo Chigi”.

Preoccupazioni condivise anche dalla Uil Abruzzo. “Il management ha confermato le incertezze sulla tenuta del mercato dell’auto in Europa – ha dichiarato il segretario regionale Michele Lombardo – Chiediamo a Regione e Governo un impegno forte per salvaguardare un settore che in Abruzzo dà lavoro a oltre 28 mila famiglie”.

A conclusione della riunione il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio ha parlato di ”crisi globale, che ovviamente preoccupa e purtroppo registra delle ripercussioni anche nell’insediamento produttivo di Atessa, una fabbrica che, fino a poco tempo fa, anche in tempi di Covid, aveva invece mantenuto livelli produttivi elevati”. A giudizio di Marsilio ”bisogna che l’Europa comprenda che costringere le aziende, che non riescono a vendere un certo numero di veicoli elettrici, soprattutto i furgoni, a pagare miliardi di multe è una follia che dobbiamo assolutamente scongiurare. A tal proposito, – ha rivelato – sono in stretto contatto con il governo Meloni e, non a caso, il ministro Urso proprio questa settimana, sarà a Parigi e Berlino, per parlare e incontrare i suoi omologhi, francese e tedesco, per far partire una richiesta forte nei confronti della Commissione e del Parlamento Europeo per modificare queste norme che considero autolesionistiche”. Il presidente Marsilio ha, inoltre, confermato di aver chiesto a Stellantis di ”fornire segnali concreti di volontà di investimento a lungo termine su Atessa e sull’Abruzzo in generale”.

“Non sfugge a nessuno la situazione complessiva di crisi epocale dell’automotive a livello nazionale quanto europeo, anche rispetto alla rigida transizione verde. Le sorti dello stabilimento Stellantis di Atessa meritano attenzione per un bene che va tutelato. Abbiamo chiesto atti più concreti verso le aziende dell’indotto perché la produzione avvenga in Abruzzo e la prosecuzione verso quelle in sofferenza come la Marelli di Sulmona, senza dimenticare l’impegno a non delocalizzare la produzione e a spostare parte della ricerca e sviluppo sui large van ad Atessa, infine altri investimenti per ulteriori attività”. A dichiararlo l’assessore alle Attività Produttive Tiziana Magnacca al termine dell’incontro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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