Femminicidio di Lettomanoppello, Scalera: serve riflessione profonda sul sistema penale

Monia Scalera, garante dei detenuti della Regione Abruzzo, interviene sul caso di femminicidio di Lettomanoppello, ponendo una riflessione sul ruolo del carcere nei casi di persone con malattie psichiatriche. “Il tragico femminicidio di Lettomanoppello impone una riflessione profonda e urgente sul sistema penale e sul modo in cui la società si prende cura o, spesso, non si prende cura, di chi manifesta fragilità psichiche gravi. Ciò che è certo è che da episodi come questo dobbiamo trarre insegnamenti, non rassegnazione. Occorre ribadire con forza che la rieducazione non è un principio astratto, ma una missione concreta che deve orientare ogni azione istituzionale. Si parla spesso di rieducazione del detenuto, ma troppo poco si fa per renderla realmente possibile e non per mancanza di volontà da parte di chi lavora ogni giorno negli istituti penitenziari, agenti di polizia penitenziaria, funzionari giuridico-pedagogici, psicologi, direttori, amministrativi, assistenti sociali e personale sanitario, ma per carenza di strumenti, risorse e strutture adeguate. Chi commette un reato deve poter intraprendere un percorso di recupero e reinserimento sociale, costruito su misura, che tenga conto della sua storia, delle sue condizioni psicologiche, delle sue patologie e delle sue potenzialità di cambiamento. Ogni individuo ha bisogno di un piano personalizzato di trattamento, perché solo così la pena può davvero diventare occasione di riscatto e non semplice contenimento. È ormai evidente la necessità di ampliare il numero dei posti nelle strutture terapeutiche destinate a persone affette da patologie psichiatriche autrici di reato, nonché di rafforzare le connessioni tra il sistema sanitario e quello sociale. L’impegno delle istituzioni deve essere quello di promuovere la rieducazione, la cura e la prevenzione, affinché episodi come quello di Lettomanoppello non restino soltanto tragedie da commentare, ma diventino un punto di partenza per un sistema penale e sanitario più umano, giusto e capace di tutelare davvero la collettività”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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