Un 35enne teramano è a processo con l’accusa di aver maltrattato la compagna e madre dei suoi due figli, in una vicenda segnata – secondo quanto emerge dagli atti e rilanciato dai quotidiani locali – da una grave forma di ludopatia. L’uomo avrebbe sottratto sistematicamente denaro alla famiglia per dedicarsi a videopoker, carte, scommesse e altri giochi, passando alle minacce e alla violenza quando non riusciva a trovare il denaro nascosto dalla donna.
In aula la ex compagna, costituita parte civile e assistita dall’avvocata Ilaria De Sanctis, ha dichiarato di aver lasciato l’abitazione solo quando ha compreso il peso della situazione sui figli. Il decreto di rinvio a giudizio indica che l’imputato avrebbe causato serie difficoltà economiche appropriandosi degli stipendi e dei risparmi della famiglia. In un’occasione, secondo l’accusa, avrebbe preso l’incasso che la donna doveva depositare in banca, costringendola poi a lavorare gratuitamente per tre mesi.
Negli atti è riportato anche un episodio in cui la donna sarebbe finita in ospedale dopo essere stata spinta sulle scale con uno dei bambini in braccio, in seguito al rifiuto di consegnare del denaro. I maltrattamenti sarebbero proseguiti anche dopo l’allontanamento della donna, con pedinamenti, insulti e presunte minacce di sottrarle i figli.
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