Secondo l’accusa avevano messo su un giro di false rottamazioni di moto, per consentire agli acquirenti di ottenere i relativi benefici di legge ma le accuse sono cadute in primo grado e per 19 persone accusate di falso e truffa – due titolari di una concessionaria di moto, il titolare di una ditta di autodemolizione e sedici clienti – con quest’ultimo reato poi riqualificato in tentata truffa, è arrivata l’assoluzione del giudice Franco Tetto al termine del processo di primo grado, con la formula £perché il fatto non sussiste£. Alcuni imputati, ma solo per un capo, sono stati assolti perché il reato contestato è stato ritenuto non punibile per la particolare tenuità del fatto. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Gennaro Lettieri, Guglielmo Marconi, Tommaso Navarra, Sergio Menna, Fabrizio Antenucci. I fatti contestati ai 19 imputati erano relativi ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2010 quando, secondo l’accusa, avevano presentato falsi certificati di rottamazione per poter usufruire dei relativi incentivi nell’acquisto di nuovi veicoli.
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