Circa 300 persone hanno animato il sit-in di protesta all’ingresso dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila in concomitanza con lo sciopero nazionale dei medici e veterinari in difesa della sanità pubblica, che in Abruzzo “coincide con il momento più complesso e problematico mai vissuto in questo settore”. Secondo le prime stime, in Abruzzo l’adesione è stata di circa il 90 per cento con interventi operatori ed esami diagnostici saltati. Presenti tra gli altri rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, tra gli amministratori Guido Liris, vice sindaco dell’Aquila che di professione fa il medico, i sindaci di Avezzano, Gabriele De Angelis, di Celano , Settimio Santilli, di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio. Nella battute finali della protesta, si è fatto vedere anche il direttore generale della Asl provinciale, Rinaldo Tordera, che nel salutare i manifestanti, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: “oggi parlano i sindacati” – ha spiegato. Tra i maggiori promotori del sit-in, il segretario abruzzese del sindacato dei medici Anaao, Alessandro Grimaldi: “Ci dispiace aver arrecato disagi, ma siamo qui per tutelare i cittadini, non la nostra categoria. Al centro c’è il voler garantire il diritto alla salute di tutta l’utenza e delle generazioni future. E’ in atto uno smantellamento strisciante del sistema sanitario nazionale, uno dei migliori al mondo, e noi crediamo che sia giusto oggi ribadire quanto questo sia prezioso e quindi lo dobbiamo salvaguardare e ci aspettiamo che la politica da questo punto di vista ci dia una mano. Sono soddisfatto perché in prima linea c’erano anche i sindaci del territorio”. Al centro delle rivendicazioni, oltre al tema nazionale del rinnovo del contratto, la questione del personale con la stabilizzazione dei precari e l’edilizia sanitaria.
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