La posizione del Pd di Pescara
In merito all’inchiesta il Pd aveva chiesto al Sindaco Carlo Masciin una nota, di chiarire e riferire “in un Consiglio comunale specifico. Tutte le partite più delicate sono passate negli uffici guidati dall’architetto Trisi – scrivevano in una nota, i consiglieri i consiglieri comunali Pd Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli e Marco Presutti – dal Giro d’Italia a viale Marconi alla ciclabile cancellata in via della Pineta, agli appalti del Pnrr come quelli sulla riviera. Il Settore Lavori Pubblici sia ora affidato a un dirigente capace, per evitare ripercussioni ancora più pesanti sul Pnrr”.
“L’architetto Trisi – sottolineano nella nota – non è un semplice dirigente del Comune, ma l’uomo di fiducia del sindaco Masci e del centrodestra, con un ruolo spiccatamente politico tanto da essere delegato da sindaco e assessori a replicare ai consiglieri di minoranza”. Ricordano, inoltre, di avere “da tempo messo in allarme il sindaco, anche con una lettera riservata con la quale gli avevamo evidenziato le nostre preoccupazioni, chiedendogli di intervenire tempestivamente per mettere in sicurezza il Comune. Una lettera rimasta senza risposta”. E ancora: “Prima di proseguire con questa amministrazione è necessario chiarire i contorni dell’operato del dirigente e se ci sono altre personalità politiche eventualmente coinvolte”.
La posizione di Domenico Pettinari (M5S)
“Si aggrava di giorno in giorno lo scenario delle inchieste che coinvolgono il Comune di Pescara e alcuni esponenti della politica regionale. Dalle indagini di ieri agli arresti di oggi, il quadro è allarmante. Quello che sta accendendo nel Comune di Pescara e in Abruzzo getta un’ombra sulle Istituzioni, che invece dovrebbero sempre dare il buon esempio”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Domenico Pettinari, a proposito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di un dirigente comunale, di un imprenditore edile e di due pusher. “Sono mesi che chiedo al Consiglio regionale di affrontare il tema delle grandi inchieste nella sede istituzionale – aggiunge – ho presentato anche una richiesta formale di Consiglio regionale straordinario sul tema. Richiesta che però è stata bloccata e sostenuta solo dai miei colleghi del M5s e da altri due di minoranza, mentre altri esponenti dell’opposizione e, ovviamente, della maggioranza di centrodestra, non hanno voluto sottoscriverla, affossando l’iter burocratico previsto dal regolamento per la richiesta. Eppure di queste inchieste si deve parlare, e si deve fare nelle sedi istituzionali”.
“Confido nella magistratura affinché presto si faccia la dovuta chiarezza, ma voglio spronare ancora una volta la politica a fare tutto quanto necessario per offrire strumenti e sostegno agli organi investigativi”, conclude