 Trento mantiene il primo posto nell’indice della qualità della vita degli anziani. La testa di questa classifica è caratterizzata prevalenza indiscussa di tre regioni: Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto. Tra le prime 10 classificate, infatti, ci sono tre province lombarde (Como, al 2° posto, Cremona , al 3° posto, e Lodi) e quattro venete ( Treviso, Vicenza, Padova e Verona) oltre alla già citata Trento e a Bolzano. Gli indici generazionali restituiscono dinamiche ormai consolidate nella “distribuzione” del benessere territoriale in Italia. Quasi sempre, infatti, le province del Sud si trovano in coda alla classifica (che, va detto, nel caso degli anziani, è chiusa anche quest’anno da Lucca). Non mancano, però, exploit come quello di Vibo Valentia, prima per imprenditoria giovanile (Indice dei giovani); Siracusa, Catania e Crotone, sul podio nell’indicatore dell’età media al parto (Indice dei giovani); Catanzaro e Pescara, terza e quarta per numero di geriatri ogni 10mila residenti over 65 (Indice degli anziani). In linea con le edizioni precedenti, poi, l’indagine per fasce di età fotografa performance medie, se non basse, delle grandi aree metropolitane. Che sono particolarmente negative quando si parla di benessere dei giovani: nell’indice generazionale a loro dedicato, infatti, ad eccezione di Bologna (14° posto) e Firenze (33ª), le grandi città italiane si posizionano tutte da metà classifica circa – con Milano, 45ª in forte ascesa rispetto al 2022 – in poi. Bari, Napoli, Palermo e Roma (98ª) registrano i punteggi peggiori.
Trento mantiene il primo posto nell’indice della qualità della vita degli anziani. La testa di questa classifica è caratterizzata prevalenza indiscussa di tre regioni: Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto. Tra le prime 10 classificate, infatti, ci sono tre province lombarde (Como, al 2° posto, Cremona , al 3° posto, e Lodi) e quattro venete ( Treviso, Vicenza, Padova e Verona) oltre alla già citata Trento e a Bolzano. Gli indici generazionali restituiscono dinamiche ormai consolidate nella “distribuzione” del benessere territoriale in Italia. Quasi sempre, infatti, le province del Sud si trovano in coda alla classifica (che, va detto, nel caso degli anziani, è chiusa anche quest’anno da Lucca). Non mancano, però, exploit come quello di Vibo Valentia, prima per imprenditoria giovanile (Indice dei giovani); Siracusa, Catania e Crotone, sul podio nell’indicatore dell’età media al parto (Indice dei giovani); Catanzaro e Pescara, terza e quarta per numero di geriatri ogni 10mila residenti over 65 (Indice degli anziani). In linea con le edizioni precedenti, poi, l’indagine per fasce di età fotografa performance medie, se non basse, delle grandi aree metropolitane. Che sono particolarmente negative quando si parla di benessere dei giovani: nell’indice generazionale a loro dedicato, infatti, ad eccezione di Bologna (14° posto) e Firenze (33ª), le grandi città italiane si posizionano tutte da metà classifica circa – con Milano, 45ª in forte ascesa rispetto al 2022 – in poi. Bari, Napoli, Palermo e Roma (98ª) registrano i punteggi peggiori.
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