Cronaca

Lavori per il ponte nuovo a Pescara, cambia la viabilità

Saranno interdetti al traffico nei prossimi giorni, con l'avviso nella relativa cartellonistica, alcuni tratti di via Valle Roveto e vie limitrofe al cantiere principale del Ponte Nuovo a Pescara. Questo quanto dispone l' ordinanza firmata dal sindaco Marco Alessandrini per il completamento dei lavori relativi alla nuova infrastruttura che sara' riconsegnata alla citta' a primavera. "Siamo al rush finale per il Ponte Nuovo - dice il vice sindaco Enzo Del Vecchio - da domani iniziera' l'apposizione dei cartelli per delimitare l'area di fine cantiere dove ci saranno limitazioni del traffico fino al termine dei lavori, che contiamo non vadano oltre gli inizi di aprile. Il provvedimento interessa principalmente via Valle Roveto che inizia subito dopo il distributore Eni sara' chiuso per consentire il completamento dei lavori, con accesso ai soli frontisti. Saranno interdette al traffico anche parte di via delle Mainarde, nel tratto che va dall'incrocio con via Monte Camicia, con accesso ai soli frontisti; via Gran Sasso all'altezza della rotatoria di intersezione con via Forca di Penne-via Chieti; il Lungofiume dei Poeti, all'altezza dell'incrocio con via spalti del Re e parte della pista ciclopedonale che corre lungo via Valle Roveto, all'altezza della rampa realizzata nell'appalto degli argini golenali che riconduce al Monte Camicia". 

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Giovane accoltellato a Chieti scalo

Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Chieti  sarebbero vicini alla individuazione dei tre giovani che la notte scorsa, a Chieti  Scalo, davanti ad un bar, si sono resi protagonisti dell'accoltellamento di un 24enne, manovale del posto, ricoverato in ospedale con una prognosi di 30 giorni per ferite al torace e ad una mano. Il ferito e' uno dei fratelli di Emanuele Cipressi, il 25enne che il 9 ottobre scorso con un coccio di vetro alla gola feri' a morte Fausto Di Marco, 40enne teatino, davanti ad un circolo privato sempre a Chieti Scalo. L'uomo e' ancora in carcere con l'accusa di omicidio volontario.

Ma fra l'accoltellamento di questa notte e l'omicidio non ci sarebbe alcun collegamento. Secondo quanto stanno ricostruendo gli uomini della Mobile teatina, infatti, la notte scorsa ci sarebbe stato un iniziale scambio di frasi per futili motivi legato a sguardi non graditi fra la vittima, Cristian Cipressi, e uno dei tre aggressori, con quest'ultimo che avrebbe pronunciato una frase come "che hai da guardare".

Dello stesso tenore la risposta della vittima e di li' una iniziale colluttazione a due. Subito dopo sono intervenuti altri due giovani avventandosi su Cipressi che, una volta ferito, ha urlato ''mi hanno insaccato''. Quindi i tre aggressori, che avrebbero palesato un accento napoletano, si sono allontanati, in un primo momento sicuramente a piedi, facendo perdere le proprie tracce.

Fra le testimonianze raccolte dalla Mobile quella della ragazza che era in compagnia di Cipressi e che non era l'oggetto degli sguardi, e di un vigilante in servizio da qualche giorno davanti al bar il quale, in un primo momento, era riuscito a bloccare uno degli aggressori che poi si e' divincolato ed e' fuggito. A quanto pare, invece, non ci sarebbero immagini riprese da telecamere di videosorveglianza.

 

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Centro massaggi trasformato in casa a luci rosse, 2 arresti a Montesilvano

E' stato scoperto dai Carabinieri, a Montesilvano, un centro per massaggi orientali Tantra, trasformato in una casa a luci rosse in cui venivano offerte prestazioni sessuali a pagamento. Due le persone arrestate, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Pescara per induzione e sfruttamento della prostituzione: si tratta di S.C., 25 anni e M.D.Q. (37), entrambi originari di Agnone, gestori del centro. L'attivita' in questione, il centro di via Vestina, estremamente proficua, tra l'altro, operava in nero ed era abusiva: non era censita nei registri della Camera di Commercio ne' in quelli dell'ufficio comunale, cosi' come non sono stati trovati certificati di inizio attivita' o documentazione amministrativa e contabile. Cinque le donne che lavoravano nel centro, definite operatrici, tutte italiane e di eta' compresa fra i 20 e i 45 anni; operavano sempre completamente nude. Una prestazione aveva un prezzo compreso fra gli 80 ed i 150 euro, a secondo del servizio richiesto. Una seduta durava in media un'ora. Alle operatrici veniva corrisposto circa il 30% del prezzo pagato dal cliente. Il centro era aperto dal lunedi' al venerdi' ed aveva una media di otto o nove clienti al giorno. Dalle indagini dei militari dell'Arma della Compagnia di Montesilvano, diretti dal capitano Vincenzo Falce, andate avanti tra ottobre e novembre dello scorso anno, e' emerso che gia' nella telefonata di prenotazione erano chiari i riferimenti alle prestazioni sessuali offerte e si poteva perfino scegliere da subito di fare la doccia con l'operatrice al termine della seduta. Le indagini sono andate avanti con attivita' informativa, servizi di osservazione e pedinamento dei clienti, intercettazioni delle utenze del centro e dei gestori. Hanno contribuito a ricostruire il quadro anche i clienti ascoltati dai Carabinieri. Si sarebbe cosi' appurato che alla pratica del Tantra corrispondevano, in realta', sedute di masturbazione ai clienti che frequentavano il centro. Stamani i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Montesilvano hanno perquisito la struttura e proceduto all'arresto dei due gestori, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Antonella Di Carlo, su richiesta del pm Gennaro Varone, che ha coordinato le indagini. I due sono ai domiciliari. 

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Riaperta a Pescara la riserva naturale Pineta Dannunziana

Riaperta a Pescara la riserva naturale Pineta Dannunziana dopo una lunga chiusura necessaria a verificare la stabilita' degli alberi. "A causa del maltempo il terreno non solo si e' saturato di acqua, ma la falda acquifera si e' sollevata, causando l'inclinazione di alcuni esemplari e la caduta di altri, mettendo quindi a rischio la pubblica incolumita'. Per queste ragioni - spiega l'assessore comunale alla Riserva Dannunziana Paola Marchegiani - abbiamo avuto la necessita' di fare un'operazione di controllo e manutenzione approfondita, sia per valutare i danni sia per mettere in campo azioni che consentissero di prendere la decisione di riaprire"

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Tremila sfollati in totale a Teramo

Quasi ottocento ordinanze di sgombero in sei mesi, di cui sette solo oggi, e 1032 nuclei familiari sgomberati, vale a dire 3.096 persone costrette ad abbandonare le abitazioni. E' il drammatico bilancio dei danni prodotti a Teramo dal sisma del 24 agosto a oggi, come fotografato dal report del Comune. Una prima stima economica dei danni parla di circa 9 milioni per i beni pubblici, 30 milioni per il patrimonio privato, 18 per gli edifici scolastici. Lo stesso report parla di 668 nuclei assistiti attraverso il contributo di autonoma sistemazione e di 120 ospitati negli alberghi, nonche' di danni ingenti anche al patrimonio economico-produttivo cittadino: 40 le attivita' commerciali e artigianali sgomberate, 25 gli studi professionali. Senza considerare i problemi al patrimonio religioso, con 36 chiese inagibili totalmente o parzialmente. Oltre cinquemila le richieste di sopralluogo pervenute, con migliaia di controlli ancora da effettuare; un migliaio sono arrivate dopo le scosse di terremoto del 18 gennaio. Drammatici anche i dati del patrimonio Ater danneggiato, con 30 palazzine lesionate di cui 9 in categoria E e 21 in categoria B, con 157 appartamenti su 175 lesionati. Discorso a parte per gli uffici pubblici: inagibili il Comune, la sede dell'Istituto superiore di studi musicali Braga, il Museo archeologico, il Castello della Monica, la sede dell'Arta. Numerosi anche quelli danneggiati parzialmente, come gli uffici del giudice di pace nell'ex caserma Rossi, la Prefettura, la Camera di Commercio, la sede dell'Ater, alcuni uffici Asl, gli uffici della pubblica istruzione del Comune, il Provveditorato. Danni anche ai cimiteri e alle scuole, con tre edifici dichiarati inagibili.

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Sopralluogo di Curcio alla frana di Campli

 

"Monitoraggio, primi interventi urgenti per ridurre il rischio e poi un progetto strutturale; non si tratta di una cosa risolvibile ne' con pochi fondi ne' con poco tempo". Sono le fasi da seguire che il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha indicato dopo il sopralluogo a Campli per la frana che, in localita' Castelnuovo, ha costretto cento persone ad abbandonare le abitazioni. "Sicuramente l'aver fatto vedere cosa e' accaduto sul nostro territorio in seguito al terremoto e alla successiva ondata di maltempo mi tranquillizza. Curcio ha constatato con i suoi occhi la gravita' del fenomeno franoso" ha detto il sindaco di Campli, Pietro Quaresimale, sottolineando come Curcio abbia "confermato che verranno finanziati tutti gli interventi per la messa in sicurezza del territorio".

"Sono molto fiducioso - ha aggiunto il sindaco - Curcio ha ribadito che supportera' presso il Governo la mia istanza di estensione della normativa sul sisma anche al dissesto idrogeologico per il necessario intervento strutturale. Come amministrazione rimarremo vigili e attenti affinche' siano compiuti gli interventi e i passi necessari per risanare il territorio colpito". Dopo Castelnuovo di Campli Curcio ha visitato anche Ponzano, frazione di Civitella del Tronto, dove a causa della frana sono oltre cento le persone sfollate. 

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Pescara, tra 2 settimane la riapertura di via Colle Scorrano

Ancora due settimane di lavori e l'emergenza legata al movimento franoso, causato dal maltempo di gennaio, di via Colle Scorrano, a Pescara, sara' superata con il ripristino della viabilita' pedonale e veicolare. L'annuncio giunge dal vice sindaco, con delega alla Protezione Civile, Enzo Del Vecchio. Entro domani termina la prima fase dell'intervento con il completamento della realizzazione dei micropali progettati per mettere in sicurezza la scarpata, che ha ceduto come conseguenza dell'ondata di maltempo di gennaio. Si tratta di 26 pali che verranno posti a diversa profondita', che vanno dai 5, ai 6 e 7 metri che garantiranno la migliore stabilita' e funzionalita' di via Colle Scorrano. 

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‘Ndrangheta, gli arrestati in Abruzzo non rispondono al gip Chieti

Si sono avvalse della facolta' di non rispondere due delle quattro persone sottoposte oggi all'interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Chieti Luca De Ninis, ed arrestate insieme ad altre 15 persone lo scorso 21 febbraio dai carabinieri di Chieti i quali, al termine di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia de L'Aquila. Si e' detto estraneo all'associazione per delinquere di stampo mafioso che gli viene contestata a tutti gli indagati, T.B., 43 anni di Pescara. L'uomo, che e' assistito dall'avv. Goffredo Tatozzi, ha giustificato la conoscenza con S.C. sostenendo di aver lavorato con per lui, come piastrellista, nella realizzazione di un villaggio turistico a Brancaleone, producendo durante a sostegno della sua linea difensiva della documentazione, fra cui un computo metrico del villaggio. T.B. ha anche detto di non conoscere molti degli altri indagati. L'avv. Tatozzi ha presentato istanza di rimessione in liberta' o di arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Ha risposto all'interrogatorio, E.M., l'albanese di 29anni che risiede a Francavilla al Mare. Ma il suo legale, l'avv. Giovanni Nunnari, al termine dell'interrogatorio ha riferito solo che il suo assistito ha risposto a tutte le domande, senza entrare nei particolari. Secondo i carabinieri la cellula malavitosa aveva consolidato un efficiente canale di approvvigionamento di ingenti quantita' di cocaina da un gruppo di affiliati alla 'ndrangheta in Lombardia, a loro volta riconducibili alle famiglie della ''Locale di Plati'''. La droga proveniente dalla Lombardia, una volta in Abruzzo, finiva sul mercato delle zona di Chieti e Pescara. E i proventi dello spaccio venivano reimpiegati nell'acquisizione di attivita' commerciali nel settore della raccolta di scommesse elettroniche e nella ristorazione, e in episodi di usura in danno di piccoli commercianti ed imprenditori locali in difficolta' pretendendo da essi interessi esorbitanti. I reati contestati a tutti gli arrestati, sono l'associazione per delinquere di stampo mafioso, con l'aggravante di essere associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di armi da fuoco, estorsione, usura, incendio di esercizio pubblico e di autovettura e intestazione fittizia di beni, con l'aggravante di essersi avvalsi dei metodi mafiosi

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Crollate le due case adiacenti la SS 81

Crollate le due case adiacenti la strada statale 81, a Cermignano, proprio nel tratto chiuso ieri al transito dall'Anas per il pericolo crollo. "Si tratta di due abitazioni che insistono sulla statale 81, in un tratto che attraversa il paese, sgomberate gia' nel 2015 per via dei danni subiti a causa del dissesto idrogeologico - aveva spiegato ieri il sindaco Santino Di Valerio - Abitazioni che erano lesionate e che adesso rischiano di crollare". Il tratto di statale, quindi, al momento rimane chiuso.

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Giunta Abruzzo nomina D’Alberto direttore della ricostruzione

La Giunta regionale dell'Abruzzo, su proposta del presidente Luciano D'Alfonso (e sulla base dell'istruttoria favorevole resa dagli Uffici competenti) ha conferito all'ingegner Marcello D'Alberto, l'incarico di direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione post-sisma 2016 con sede a Teramo. D'Alberto, 45 anni, dirigente dell'ufficio tecnico ed urbanistica al Comune di Pineto, avrà un incarico della durata di tre anni.

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