Cronaca

Trasporto disabili, aperti i termini per ottenere i rimborsi delle spese a Montesilvano

«C’è tempo fino al 3 marzo per presentare le domande per ottenere il rimborso delle spese sostenute per il servizio di trasporto disabili». Lo dichiara l’assessore alle Politiche Sociali, Ottavio De Martinis che specifica: «Abbiamo pubblicato il nuovo avviso relativo ai contributi per supportare coloro che, non avendo potuto usufruire del servizio di trasporto disabili erogato dal Comune, grazie alle convenzioni sottoscritte con la fondazione Papa Paolo VI e con l’ente ecclesiale Don Orione, hanno sostenuto delle spese di viaggio per raggiungere i centri riabilitativi. I rimborsi saranno erogati per il secondo semestre 2016».

I rimborsi vengono stanziati secondo i parametri previsti per la compartecipazione al costo del trasporto da parte degli utenti che usufruiscono del servizio comunale. Il rimborso viene calcolato sulla base di 11 fasce reddituali. A coloro con un reddito ISEE entro i 7500 euro spetterà un rimborso di 6.25 € a trasporto (andata e ritorno). Il rimborso minimo, invece, è pari a 1.75 € a trasporto per quanti hanno un reddito ISEE superiore ai 14.250 euro. Per il primo semestre sono stati erogati 5000 euro, ad un totale di 14 utenti, in proporzione alla situazione economica di ciascuno.

I soggetti che intendono beneficiare del contributo devono inoltrare la domanda al Comune, compilando il modulo scaricabile anche dal sito istituzionale, allegando motivata dichiarazione del richiedente che attesi l’impossibilità di fruizione del servizio erogato dal Comune; la certificazione relativa alla sussistenza dell’handicap grave ai sensi della legge 104; la certificazione rilasciata dal centro di riabilitazione attestante il numero delle sedute effettuate; l’attestazione ISEE del nucleo familiare; un documento di identità; il codice fiscale e il codice IBAN. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio DisAbili dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 o chiamando lo 0854481364.

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Pescara calcio, rateizzato il pagamento dell’IVA

Si e' tenuta questa mattina, davanti al tribunale monocratico di Pescara, la prima udienza del procedimento a carico di Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, per omesso pagamento di tre milioni di euro di Iva da parte della societa' adriatica. Sebastiani, difeso dall'avvocato Nicola Lotti, ha rateizzato il pagamento del debito, che ha iniziato ad estinguere a partire dal marzo del 2014: il dibattimento dunque non si e' aperto, in quanto l'articolo 13 della legge 74 del 2000 offre a chi ha rateizzato un debito tributario la possibilita' di estinguerlo, senza che si apra il processo. La prossima udienza, per verificare lo stato di avanzamento dell'estinzione del debito, e' stata fissata al prossimo 21 settembre.

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Violentava figlia e suocera, a processo per una serie di abusi

E' una storia di presunti abusi e maltrattamenti consumati in famiglia quella che oggi, al termine dell'udienza preliminare davanti al gup Giovanni De Rensis, ha visto per un cinquantenne teramano chiedere ed ottenere di essere processato con rito abbreviato con l'udienza fissata per il prossimo mese di giugno. L'uomo, che risiede in un paese della costa teramana, deve rispondere di violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne, di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti dell'anziana suocera e di maltrattamenti nei confronti della moglie e del figlio. A giugno si terra' anche l'udienza preliminare a carico della mamma della minore, per la quale il pm Laura Colica, titolare del fascicolo, ha chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti nei confronti della figlia per aver cercato di convincerla a far tornare il padre a casa dopo l'ordinanza di allontanamento del giudice.

Le indagini, che nei mesi scorsi avevano portato all'allontanamento dell'uomo dalla casa familiare e alla sospensione per entrambi i genitori della potesta' genitoriale, con la ragazzina, minore di 14 anni, affidata ad un altro famigliare, erano scattate lo scorso anno dopo una segnalazione dagli insegnanti della ragazzina. Insegnanti che, notando un suo cambiamento, erano riusciti a strapparle qualche confidenza. Da qui l'apertura di un fascicolo nei confronti dell'uomo, con le indagini affidate alla polizia nel corso delle quali erano emersi anche la violenza nei confronti della suocera e i maltrattamenti nei confronti dell'intero nucleo familiare. 

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Processo per la discarica di Bussi, attesa per la sentenza d’Appello

Il 17 febbraio, e' attesa la sentenza del processo in Corte d'Assise d'Appello all'Aquila sulla cosiddetta mega discarica dei veleni di Bussi sul Tirino della Montedison. A stabilire la data della sentenza era stato il presidente del consiglio del collegio, Luigi Catelli, al termine dell'udienza dello scorso 3 febbraio. Diciannove gli imputati, accusati di avvelenamento e disastro ambientale. Dopo alcuni rinvii a causa della neve, l'ultimo appuntamento c'e' stato lo scorso 7 febbraio, quando e' stata la volta delle repliche delle difese.

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Prostituzione in un night di Alba Adriatica, tre condanne

Con tre condanne per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e due assoluzioni "per non aver commesso il fatto" il Tribunale di Teramo ha messo la parola fine, in primo grado, alla vicenda giudiziaria che vedeva imputate cinque persone per la presunta prostituzione all'interno del night club "La Bussola" di Alba Adriatica.

Ad essere ritenuti colpevoli di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione i gestori del night, uno condannato a due anni e due mesi, l'altra a un anno e sei mesi, oltre a un cameriere del locale, condannato a due anni e due mesi. I tre sono stati invece assolti dal reato di esercizio di casa di prostituzione, cosi' come sono stati assolti da ogni reato gli altri due imputati, per i quali l'assoluzione era stata richiesta dallo stesso pm Luca Sciarretta.

I fatti contestati ai cinque risalivano a un periodo tra fine 2010 e la primavera 2011, quando, secondo la Procura, nel night club si sarebbe svolta una vera e propria attivita' di prostituzione, con tanto di tariffario. Nel corso del processo sul banco dei testimoni sono sfilati numerosi clienti del locale.

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Incidente stradale sulla tangenziale, ferito noto avvocato

Un noto avvocato pescarese P.M. di 64 anni, e' finito in ospedale per le lesioni riportate in seguito ad un incidente stradale avvenuto nella notte a Pescara. Il professionista era alla guida della sua Mercedes sulla variante alla Ss16 che collega Montesilvano a Francavilla al mare, quando all'uscita San Silvestro ha perso il controllo del mezzo, che e' finito sopra al guardrail. Sul posto sono intervenuti 118 e Vigili del Fuoco. Dei rilievi si e' occupata la Polizia stradale di Pescara. L'avvocato e' ricoverato nel reparto di Neurochirurgia, in prognosi riservata

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Mostra foto porno a una minorenne, arrestato in Abruzzo

Il Gip di Lanciano, Massimo Canosa, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di un uomo di 64 anni, di Casoli ritenuto responsabile di corruzione di minorenne. Il reato consisterebbe nel fatto che l'uomo avrebbe mostrato ad una minore di 14 anni che viaggiava sullo scuolabus materiale pornografico inducendola a compiere atti sessuali. Le indagini condotte dalla compagnia carabinieri di Lanciano e stazione di Casoli, sono partite a seguito della denuncia dei genitori della ragazzina.

A seguito delle risultanze investigative l'indagato, tra febbraio e agosto 2016, abusando delle funzioni di incaricato di servizio pubblico e approfittando della naturale ingenuita' della bambina a lui affidata per ragioni di vigilanza e custodia le avrebbe inviato video pornografici sul suo cellulare inducendola a compiere atti sessuali e in particolare a ritrarsi nuda e a masturbarsi chiedendo poi l'invio delle immagini sul proprio telefonino. Le indagini, coordinate dal Pm Rosaria Vecchi, proseguono per accertare se vi sono analoghi episodi nei confronti di altri minori. Nell'ordinanza cautelare il Gip rimarca "l'estrema gravita' dei fatti da parte dell'indagato che strumentalizzando la propria attivita' lavorativa, finalizzata a rendere un servizio alla collettivita', si sarebbe procacciato di soddisfare le sue turpi deviazioni sessuali"

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Protesi difettose per l’anca, chiesta l’archiviazione a Teramo

A tre anni dall'apertura, da parte della Procura di Teramo, di un fascicolo per lesioni colpose in merito alla vicenda delle protesi difettose all'anca della Depuy, il pm Stefano Giovagnoni ha chiesto l'archiviazione del fascicolo. Nel corso delle indagini, infatti, non sarebbero emerse responsabilita' perseguibili ne' in merito alla catena di sorveglianza, ne' in merito all'iter autorizzativo della messa in commercio del prodotto.

La DePuy, dopo aver rilevato il difetto, era immediatamente intervenuta ritirando il prodotto dal mercato e avvisando gli enti competenti a partire dal Ministero. E lo stesso Ministero e le Asl, nello specifico quella teramana, si erano attivate richiamando i pazienti per i controlli del caso. Le indagini si erano concentrate anche sull'iter dell'autorizzazione in commercio delle protesi incriminate, con la consulenza affidata al professor Roberto Lombardi che aveva fatto emergere l'assenza di studi ed accertamenti, come disposti dalla normativa in vigore, sull'eventuale rilascio di materiali pesanti da parte delle protesi e quindi la loro tossicita'. Un aspetto che avrebbe potuto configurare delle eventuali responsabilita' a carico dell'azienda e del Ministero, ma solo se all'epoca fosse stato prevedibile, attraverso le conoscenze mediche e tecniche dell'epoca e quindi i relativi studi, che quelle protesi avrebbero potuto causare danni ai pazienti. Aspetto, quest'ultimo, mai emerso nel corso delle indagini. 

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Furto nell’abitazione di famiglia del sindaco di Celano

Furto nell'abitazione di famiglia del sindaco di Celano, Settimio Santilli, la scorsa notte a opera di ignoti. I ladri, dopo aver rotto una finestra sul retro della casa sono entrati nell'abitazione devastandone l'interno e facendo razzia di oro e indumenti. Sempre la scorsa notte, ignoti hanno svaligiato la casa di un ex assessore comunale. I ladri, in questa occasione, hanno portato via una cassaforte. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri della locale stazione.

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Omicidio Bucco, appello della famiglia per riaprire le indagini

"Sicuramente l'attivita' d'indagine e' stata importante. Avevamo chiesto accertamenti integrativi, ma il gip ha ritenuto queste richieste non condivisibili. Auspichiamo che chi ha delle informazioni utili alla riapertura delle indagini le dia". Cosi' Alberto Faccini Caroppo, legale dei familiari della vittima, commenta l'archiviazione delle indagini sulla morte di Nicola Bucco, l'uomo di 53 anni, che il 14 novembre del 2012 e' stato ucciso con tre coltellate a Pescara, nella sua abitazione di via Leopardi.

"E' evidente, allo stato - scrive il gip Nicola Colantonio nel decreto di archiviazione - che le indagini di Polizia Giudiziaria, seppure espletate in maniera certosina, analitica e completa, non hanno permesso di identificare l'autore del delitto". Per questa vicenda finirono nel registro degli indagati tre persone, ovvero Emilio Massacese, Giuseppe Del Rosario e Ben Amri Rafik, ma Colantonio spiega che sia i rilievi compiuti sulla scena del crimine che le analisi delle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza non hanno fornito elementi utili ad individuare l'assassino.

"Le indagini tecnico-scientifiche effettuate, in maniera certosina e completa - scrive il gip - sui reperti rilevati dalla Polizia Scientifica nell'abitazione in cui veniva rinvenuto il corpo esanime di Bucco Nicola, non hanno permesso di evidenziare elementi di connessione con la posizione degli indagati". Il gip aggiunge che "la Polizia Giudiziaria ha correttamente proceduto ad esaminare la posizione di tutti i soggetti che le telecamere pubbliche hanno ripreso nel mentre si trovavano a transitare, dopo Bucco Nicola, sulla strada, fronte riviera, che portava verso l'abitazione della persona offesa senza rilevare elementi di collegamento e relazionali utili alle indagini". Il giudice, infine, respinge la richiesta di un supplemento di indagini, avanzata dai legali della famiglia Bucco, considerando in alcuni casi "irrilevanti" e in altri "superflue", le attivita' investigative sollecitate dagli avvocati.

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