Riscontrata la "conformita' dell'acqua" nei campioni prelevati dai serbatoi degli undici comuni del Pescarese dove ieri e' stata dichiarata la non potabilita' a causa della presenza di floruri. Lo rende noto l'Aca, sottolineando che "per il ripristino formale della potabilita' si resta in attesa del parere Asl che sta effettuando ulteriori campionamenti". I risultati degli accertamenti dovrebbero essere diffusi non prima di domani. I comuni interessati sono Civitaquana, Catignano, Pietranico, Brittoli, Pescosansonesco, Cugnoli, Vicoli, Carpineto della Nora, Castiglione a Casauria, Torre de' Passeri, Corvara.
Leggi Tutto »I carabinieri di Popoli stroncano un giro di spaccio di droga
I carabinieri della Compagnia di Popoli nell'ambito dell'operazione "Kanun", coordinati dal tenente Tonino Marinucci, hanno portato a termine l'esecuzione di dodici misure cautelari, nei confronti di altrettante persone che devono rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti. Le misure sono state richieste dal Sostituto Procuratore della Procura dell'Aquila Stefano Gallo ed emesse dal Gip del Tribunale di L'Aquila Guendalina Buccella. Delle dodici persone indagate, cinque sono state destinatarie della custodia cautelare in carcere, tre degli arresti domiciliari e quattro dell'obbligo di dimora e presentazione alla Pg. In totale gli indagati sono 27. Coinvolto anche un minorenne, la cui posizione e' stata stralciata e inviata alla Procura dei Minori dell'Aquila. Le persone finite in carcere sono state associate presso la Casa Circondariale di Sulmona e una al S. Donato di Pescara. Effettuate perquisizioni nel corso delle indagini, e anche nella mattinata di oggi, fra la Val Pescara, la Valle Peligna e la Marsica. Le esecuzioni delle ordinanze hanno riguardato Popoli, Pratola Peligna e Silvi. Sequestrate, oltre alla droga anche una pistola, dei grimaldelli e delle manette. L'indagine e' iniziata nel 2015 quando ci fu l'arresto di un 43enne che, poi attraverso un monitoraggio, ha portato gli inquirenti a capire che l'uomo faceva parte di una piu' vasta organizzazione dedita al traffico di droga. Lo stupefacente arrivava da Roma, Lombardia, dalle Marche e dalla provincia di Pescara. L'obiettivo era quello di evitare una sola fonte di approvvigionamento sia per avere droga a buon prezzo, sia per non rischiare problemi in caso del blocco di uno dei canali. La droga, come poi si e' appurato anche attraverso le intercettazioni telefoniche, veniva chiamata caffe' o sigarette. L'organizzazione, basata su vincoli familiari, agiva con scaltrezza, visto che gli indagati non si incontravano mai fra loro per non dare nell'occhio. Il denaro guadagnato dal traffico di droga, veniva utilizzato sia per riacquistare la droga che per il sostentamento degli altri affiliati che si trovavano in difficolta', come il pagamento delle spese legali. Sequestrato in totale 1,3 kg di droga e questa mattina altri 30 grammi di cocaina, oltre a materiale per il confezionamento della droga e 9mila euro in contanti. La base dell'organizzazione era a Pratola Peligna. "Ci siamo trovati di fronte ad un sodalizio composto da albanesi che operava in un comprensorio vasto fra tre province della nostra regione. Attraverso questa indagine conclusa brillantemente, abbiamo sottratto a questo sodalizio malavitoso - ha detto il comandante provinciale dell'Arma di Pescara, colonnello Marco Riscaldati - il controllo del traffico di droga, e togliendo il rifornimento di droga ai giovani di quelle aree. Lo stupefacente era di vario genere, visto che nel corso delle indagini ci sono stati sequestri di eroina, cocaina, hashish e marijuana, a dimostrazione che l'utenza e' ampia e diversificata, cosi' come il lavoro di smercio dello stupefacente. Mi preme sottolineare anche il carattere familistico dell'organizzazione visto che stiamo parlando di persone appartenenti a due nuclei familiari".
Leggi Tutto »Assalto fallito al bancomat di Bellante
Fallito un tentativo di rubare 20mila euro contenuti nel Bancomat dell'ufficio postale di Bellante Stazione. Intorno alle 2 di notte almeno quattro persone, dopo avere sfondato la vetrina di ingresso della filiale postale con un'utilitaria parcheggiata nei pressi nel pomeriggio, hanno 'agganciato' lo sportello automatico con un furgone e lo hanno trascinato per quasi un chilometro. I ladri hanno pero' avuto desistere dal loro piano perche' il sistema d'allarme e le telefonate dei residenti, svegliati dal frastuono, hanno allertato le pattuglie dei carabinieri all'arrivo delle quali il gruppo e' fuggito. Si tratta del settimo assalto in tre mesi a uno sportello di prelievo del denaro, ma stavolta non c'e' stata un'esplosione, come accaduto di recente alla filiale della Tercas.
Leggi Tutto »Pescara, ladri rubano pc in una scuola elementare
Furto commesso la notte scorsa ai danni di una scuola del centro di Pescara. Ignoti, dopo aver forzato una finestra sono riusciti ad introdursi all'interno dell'Istituto Comprensivo Statale 5 di via Gioberti 15, agendo indisturbati e riuscendo a portare via 11 computer portatili ed un televisore. Come riferito dalla Compagnia dei carabinieri di Pescara, che indagano sul colpo, il danno, non coperto da assicurazione, e' in via di quantificazione.
Leggi Tutto »Pugilatrice in coma dopo il match, i medici sciolgono la prognosi
E' stata sciolta la prognosi di Francesca Moro, 26 anni, la pugile veneziana ricoverata per oltre due settimane all'ospedale di Pescara dove era arrivata in coma sabato 18 marzo in seguito a un malore avvertito dopo un match a Chieti. La giovane alle 5 di questa mattina ha lasciato il capoluogo adriatico ed e' stata trasferita in un centro riabilitativo di Venezia. I medici l'hanno giudicata guaribile in 80 giorni, anche se la riabilitazione sara' lunga. Dopo un intervento chirurgico per un ematoma subdurale acuto e dopo diversi giorni di coma in condizioni estremamente critiche, nei giorni scorsi Moro si e' gradualmente ripresa, iniziando a parlare e ad interagire con il personale sanitario e con i famigliari. La giovane era stata ricoverata prima in Rianimazione e poi in Neurochirurgia, fino al trasferimento odierno.
Leggi Tutto »Controlli preventivi della Polstrada su un bus, 250 studenti bloccati prima della gita
Duecentocinquanta studenti in partenza, a bordo di cinque pullman, per la gita scolastica in Grecia, bloccati dopo il sequestro di uno dei mezzi da parte della Polizia stradale perche' uno dei conducenti non era in regola con i documenti di guida. E' quanto accaduto ieri a Pescara. Il controllo da parte degli uomini della Polstrada di Pescara, diretti da Silvia Conti, e' stato effettuato nel centro del capoluogo adriatico, quando gli studenti, iscritti ad una scuola superiore della citta', erano in procinto di partire.
I poliziotti, nel corso degli accertamenti su mezzi e conducenti, hanno appurato che uno degli autisti non era in regola con la Carta di qualificazione conducente (Cqc), che era scaduta. La Cqc e' una certificazione, da accompagnare alla patente, necessaria per chi effettua autotrasporto professionale. Il mezzo, di proprieta' di una ditta di Caserta, e' stato sottoposto a sequestro amministrativo e sono state elevate due contravvenzioni, una nei confronti dell'azienda e l'altra nei confronti del conducente, per un totale di 800 euro.
La ditta campana ha provveduto ad inviare un altro pullman con conducente. La Polstrada ha eseguito i controlli anche sul nuovo mezzo ed ha dato il via libera. Gli studenti, dopo ore di apprensione, sono finalmente riusciti a partire per la tanto attesa gita in Grecia.
Leggi Tutto »Trasferito a Roma l’uomo ustionatosi mentre bruciava sterpaglie nel Pescarese
E' stato trasferito dall'ospedale di Pescara al centro grandi ustionati del Sant'Eugenio di Roma il 62enne di Moscufo rimasto gravemente ferito dopo essere stato investito dalle fiamme mentre bruciava le sterpaglie in un terreno di sua proprieta', nelle campagne del comune del Pescarese. Il trasferimento e' stato eseguito in mattinata dal 118 di Pescara. L'uomo stava pulendo un fondo agricolo, dando fuoco alle foglie, quando e' stato investito dalle fiamme. Era stato soccorso dal 118 e trasportato in elicottero a Pescara. Ha riportato ustioni sull'80 per cento del corpo. E' stato ricoverato in Rianimazione in prognosi riservata, fino al trasferimento odierno.
Leggi Tutto »La Guardia di Finanza sequestra discariche abusive di rifiuti nel Chietino
I militari della Compagnia di Chieti della Guardia di Finanza hanno effettuato due sequestri. Il primo a Chieti, in zona Tricalle, in un'area di oltre 350 metri quadri, destinata a verde pubblico, sulla quale un'impresa edile ha depositato e sotterrato materiale di risulta delle demolizioni, sassi e terra. Su un'altra area di circa 10 mila metri quadrati, nella zona San Donato di Guardiagrele, adibita a discarica abusiva ed ubicata al confine del Parco Nazionale della Maiella, c'erano invece decine di tonnellate di rifiuti, molti dei quali pericolosi e tossici: pneumatici, motori, macchinari, elettrodomestici fuori uso, rottami ferrosi, prodotti di risulta di demolizioni di strutture in cemento armato, oltre che autoveicoli e parti in plastica della auto stesse. Quattro persone sono state denunciate per violazione delle norme in materia ambientale contenute nel Decreto Legislativo 152 del 3 aprile 2006.
Leggi Tutto »Disposta l’autopsia per l’uomo morto in Repubblica Dominicana
Sara' l'autopsia in programma oggi nella Repubblica Dominicana a stabilire le cause della morte di un 72enne di Chieti, Fernando Ranni, ex professore, trovato morto in localita' Boca Chica, comune della provincia di Santo Domingo nell'isola caraibica del centro America. L'esame autoptico - si apprende da ambienti investigativi - si svolge alla presenza di un esperto per la sicurezza del dipartimento italiano di Ps. Secondo le stesse fonti sembra che il 72enne stesse li' da poco tempo e che siano stati avviati accertamenti anche sulla sua vita in Italia. La notizia della morte di Ranni era stata anticipata sull' edizione in edicola oggi del quotidiano d'Abruzzo, 'Il Centro', secondo il quale l'uomo sarebbe stato trovato impiccato alla maniglia di una porta nell'appartamento in cui viveva in affitto.
Leggi Tutto »Sparatoria alla stazione di Fossacesia, processo finisce con una condanna a 6 anni e 8 mesi
E' finita con una condanna in primo grado a 6 anni e 8 mesi di reclusione la vicenda della sparatoria alla stazione ferroviaria di Fossacesia che vide protagonista il ghanese Isaac Tabiri Yaw (29 anni) ospite del centro di accoglienza camping Sangro, a Torino di Sangro.
Il 30 settembre scorso l'immigrato rimase ferito alla gamba destra colpito da due colpi di pistola sparati dai militari che lo volevano disarmare. Nella concitazione un proiettile divenne vagante e colpi' al collo anche il maggiore Fiorenzo Laudadio, comandante della Polizia Municipale di Fossacesia, dopo aver sfondato il parabrezza dell'auto di servizio.Il caso è passato al vaglio, con rito abbreviato, del gup di Lanciano Marina Valente. Il pm Andrea Papalia aveva chiesto 8 anni e 6 mesi di pena. Secondo le accuse l'africano per lunghi minuti avrebbe puntato contro i carabinieri la Beretta calibro 92 caduta e sottratta a un maresciallo. In un primo momento l'arma non avrebbe sparato, poi l' imputato sarebbe riuscito a caricare il cane della pistola pronto a premere il grilletto. Da qui l'accusa di tentato omicidio. Il ghanese era giunto alla stazione armato di tre coltelli e una finta cintura esplosiva contenente riso e prima della sparatoria aveva distrutto a colpi di sassi tre auto di servizio dei carabinieri. Il suo difensore, l'avvocato Giuliana De Nicola, di Pescara, ha invece chiesto l'assoluzione dell'assistito motivato dall'incongruenza degli atti, con prove non schiaccianti, mancate perizie balistica e impronte digitali sull'arma e infine la necessita' di una perizia per accertare il vizio parziale di mente.
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