Cronaca

Maxi sequestro di droga a Chieti

La Squadra Mobile della Questura di Chieti ha arrestato un uomo di 32 anni di Montesilvano trovato in possesso di 40 chilogrammi di marijuana, 5 chilogrammi di eroina e 132 grammi di cocaina. Lo stupefacente era nascosto in un appartamento di cui l'uomo aveva la disponibilità ed era destinato all'area metropolitana.

In un'abitazione di Montesilvano della quale l'uomo aveva la disponibilita', i poliziotti hanno trovato 40 chilogrammi di marijuana, 5 chilogrammi di eroina e 132 grammi di cocaina oltre a una bilancia e tanti bilancini di precisione e ad una grossa pressa quasi professionale che veniva utilizzata per trasformare la cocaina in pietra. Valore dello stupefacente, sul mercato, almeno 500 mila euro. Per gli inquirenti quello di Montesilvano era una sorta di laboratorio-deposito mentre l'eroina del tipo brown sugar potrebbe avare un elevato grado di purezza. L'indagine prende in un certo senso spunto, ma non vi e' alcuna connessione fra i due fatti, come specificato in conferenza stampa dal dirigente della Mobile teatina Francesco Costantini unitamente all'ispettore Licio D'Antuono, dall'omicidio del 40enne teatino Fausto Di Marco ucciso lo scorso 9 ottobre con una fendente alla gola davanti ad un circolo privato di Chieti Scalo.

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Pescara, chiuso un circolo in via Raiale

Il ritrovamento di alcune dosi di cocaina e marijuana durante alcuni controlli, e il superamento del limite massimo consentito di persone presenti e la trasformazione di fatto da circolo privato ad esercizio pubblico, sono costati la sospensione per tre mesi della licenza di somministrazione di alimenti e bevande di un circolo privato di via Raiale a Pescara. Il provvedimento e' stato adottato dal Questore di Pescara Francesco Guglielmo Misiti, in base all'articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di pubblica sicurezza. Gia' nel 2016 nel corso di un controllo furono rinvenute all'interno del circolo diverse dosi di sostanza stupefacente e per tale motivo la licenza di somministrazione di alimenti e bevande fu sospesa, ai sensi dell'articolo 100 TULPS, per 60 giorni. In quella circostanza si accerto' che nel circolo erano presenti contemporaneamente piu' persone di quelle previste dal certificato di agibilita' rilasciato dal Comune di Pescara, e che inoltre si effettuava il tesseramento dei soci senza alcuna formalita', contestualmente all'ingresso. Nel corso della notte del 28 gennaio scorso, il circolo e' stato sottoposto ad un altro controllo della Polizia di Stato coordinato dalla Divisione Polizia Amministrativa, cui hanno collaborato anche uomini della Squadra Mobile, della Polizia Scientifica, le unita' cinofile della Polizia di Stato, i carabinieri e personale della SIAE.

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Rapina da 180 mila euro alle poste di Santa Teresa di Spoltore

Ammonta a circa 180 mila euro la rapina portata a termine questa mattina in un ufficio postale del pescarese. Erano le 8.30 quando due persone, con il volto travisato da una sciarpa e cappellino, pistola in pugno, dopo essersi introdotti, attraverso un buco praticato alla parte di un locale attiguo, nei locali dell'ufficio postale di via Gran Sasso a Santa Teresa di Spoltore, e sotto la minaccia delle armi, si sono fatti consegnare dagli impiegati il denaro depositato poco prima dal personale dell'istituto di vigilanza, soldi destinati al pagamento anche delle pensioni. Dopo aver chiuso nel bagno i dipendenti, i malviventi sono riusciti a dileguarsi. Non ci sono stati feriti.  Gli inquirenti stanno ascoltando le testimonianze degli impiegati e nelle prossime ore visioneranno le immagini delle telecamere dell'ufficio postale. 

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Abruzzo, diminuisce la popolazione

La popolazione abruzzese è passata da 1.326.513 abitanti dal dicembre 2015 a 1.322.760 del 31 agosto 2016 registrando un decremento di 3.753 abitanti. Mentre tra il dicembre 2013 e il 31 agosto 2016 (in due anni e otto mesi) l'Abruzzo ha perso ben 11.179 abitanti. Il decremento percentuale è stato dello 0,28% valore più che doppio rispetto allo 0,12% nazionale. Il rapporto sull'andamento demografico in Abruzzo con particolare riferimento ai primi otto mesi del 2016 è stato tracciato dal ricercatore prof. Aldo Ronci  "La flessione della popolazione abruzzese - ha spiegato il ricercatore abruzzese- è dipesa dal saldo naturale che ha registrato un decremento di 3.175 unità pari allo 0,24% a fronte dello 0,17% nazionale, al quale si è aggiunto il saldo migratorio che ha subito anch'esso un decremento di 588 unità pari allo 0,04% in controtendenza con il dato italiano che ha segnato un incremento dello 0,03%. Un forte decremento si è registrato nelle province di Chieti (-1.378) e dell' Aquila (-1.190) e da decrementi più lievi nelle province di Pescara (-811) e di Teramo (-374)".

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L’Aquila, donna ricoverata con meningite batterica non contagiosa

E' affetta da una forma di meningite batterica, non contagiosa, la donna di 69 anni ricoverata da domenica scorsa all'ospedale dell'Aquila, nel reparto di malattie infettive diretto da Alessandro Grimaldi. Lo fa sapere la Asl 1 Abruzzo. Tutti gli accertamenti, condotti finora sulla paziente - spiega l'azienda sanitaria - sembrerebbero, infatti, escludere forme di meningite trasmissibili all'uomo (come la meningococcica). La paziente - riferisce ancora la Asl abruzzese - dal giorno del ricovero presenta un netto miglioramento clinico e nei prossimi giorni verrà sottoposta a ulteriori esami per avere un quadro clinico più ampio e dettagliato. Nel frattempo è sottoposta a terapie antibiotiche. "Non ci sono motivi di allarme per la popolazione - assicura Grimaldi - perché numeri e tipologia dei casi finora riscontrati in provincia dell'Aquila e in Abruzzo sono ampiamente nella norma"

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Esposti del Forum H2O su blackout in Abruzzo

Il Forum H2O annuncia nuovi esposti per la gestione dell'emergenza maltempo e del blackout, "che hanno lasciato l'Abruzzo nel medioevo per una settimana", e il caos politico-istituzionale, "che ha certificato il totale fallimento della macchina organizzativa, sia sul piano della prevenzione che su quello della gestione dell'emergenza". Secondo Renato Di Nicola e Augusto De Sanctis, gli esponenti del Forum H2o che hanno tenuto una conferenza stampa a Pescara, "non e' possibile accettare che piu' di 400 mila persone siano lasciate al buio e senza riscaldamento per giorni". Nel mirino dell'associazione i vertici istituzionali, a partire dalla Regione e le aziende Enel e Terna.

De Sanctis annuncia l'invio di esposti alle procure di Pescara, Roma e Milano. "Vogliamo che siano accertate le responsabilita' delle aziende nel blackout e anche quelle dello Stato - afferma l'esponente del Forum H2o -. A Roma c'e' il ministero dello Sviluppo economico, che sovrintende alla rete elettrica e a Milano c'e' l'Authority per l'Energia, che proprio di recente ha premiato Terna con 19 milioni di euro". 

La replica di Camillo D'Alessandro e Mario Mazzocca

“Finalmente il Forum H20 getta la maschera – afferma il coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale Camillo D’Alessandro, in risposta alla conferenza stampa tenuta oggi dall’associazione ambientalista – e si rivela per quello che è: un'associazione collaterale ad una parte dell'opposizione, dedita alla propaganda politica contro la Giunta regionale. Ci chiediamo infatti se l’Augusto De Sanctis che oggi ha tenuto la conferenza stampa sia lo stesso che risulta essere collaboratore del Servizio Legislativo del Gruppo del Movimento Cinque stelle alla Camera dei deputati, perché se fosse la stessa persona avrebbe dovuto dirlo non solo nella conferenza stampa di oggi ma in ogni occasione in cui esprime giudizi”.

Interviene anche il Sottosegretario alla Presidenza Mario Mazzocca: “Cosa c'entra la Regione con i disservizi causati dai ritardi di grandi compagnie multinazionali della fornitura elettrica? Non solo la Regione non ha responsabilità di tali disservizi, ma è parte attiva e protagonista nel pretendere il ristoro dei danni subiti da cittadini e imprese, e nel sollecitare gli investimenti necessari affinché non accada di nuovo quanto è successo durante l’emergenza data dal maltempo. Così come è evidente che non c'è nessun rapporto tra questi disservizi e il Masterplan, che contiene al contrario interventi fondamentali per la messa in sicurezza del territorio e la modernizzazione dei collegamenti infrastrutturali della regione”.  

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Maltempo, operai al lavoro per ripulire il lungomare a Montesilvano

Lavori in corso sul lungomare di Montesilvano, dopo che la durissima ondata di maltempo dei giorni scorsi, ha portato grandi quantitativi di sabbia anche sulla riviera.

Diverse squadre di operai sono al lavoro per ripulire i marciapiedi. Gli interventi sono stati assegnati alle ditte Cilli Leonardo e Cilli Roberto e proseguiranno per tutta la settimana.

«Già dai momenti subito successivi alla conclusione dell’emergenza maltempo -  ha detto Paolo Cilli, assessore alle manutenzioni -  abbiamo avviato tutte le attività necessarie per riportare la città e soprattutto la vita dei nostri concittadini alla normalità. Abbiamo dunque affidato gli interventi per la manutenzione delle strade e quelli per la rimozione dei grandissimi quantitativi di sabbia trasportati dal vento forte, che oltre a sporcare i marciapiedi, rappresentavano un pericolo per i ciclisti che percorrevano la pista ciclabile. Proseguiremo in un secondo momento anche alla rimozione di materiali, tronchi e altri detriti che si sono depositati sulla battigia».

I lavori sul lungomare hanno preso il via dalla zona dei Grandi Alberghi, fino a viale Europa, per procedere poi in direzione sud.  

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Processo Bussi, l’arringa dei difensori degli imputati

Potrebbe slittare a meta' febbraio la sentenza del processo in Corte d'Assise d'Appello a L'Aquila sulla cosiddetta mega discarica dei veleni di Bussi della Montedison. Il presidente del collegio, Luigi Catelli, ha fatto intendere che le udienze per le repliche potrebbero essere fissate per il 14 e il 15, poi la corte si riunirebbe in camera di consiglio il giorno seguente, il 16, per emettere la sentenza. Inizialmente, il verdetto era previsto per fine gennaio, slittato poi al 3 febbraio, ora il rinvio a meta' mese, il tutto causato dalla necessita' di recuperare le date saltate per il maltempo e la chiusura degli uffici pubblici. Domani, terza udienza per le difese dei 19 imputati. 

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"L'avvelenamento doloso e' assimilabile alla strage come pena, mai in Italia c'e' stata una condanna per avvelenamento doloso in un contesto lecito come quello dell'industria". Cosi' l'avvocato Carlo Sassi del foro di Milano nell'arringa pronunciata nell'udienza di oggi nel processo in Corte d'Assise d'Appello all'Aquila sulla cosiddetta mega discarica dei veleni di Bussi della Montedison dov'e' difensore di 4 dei 18 imputati. Sassi difende dalle accuse di avvelenamento e disastro ambientale Nazzareno Santini, direttore dello stabilimento dal 1985 al 1992, Carlo Vassallo, direttore dello stabilimento di Bussi dal 1992 al 1997, Leonardo Capogrosso, coordinatore dei responsabili dei servizi Pas degli stabilimenti facenti capo alla Montedison-Ausimont di Milano, e Nicola Sabatini, 90 anni, vice direttore pro tempore della Montedison di Bussi dal 1963 al 1975.

"I prelievi dal 1992 sono stati nei parametri nonostante la normativa si fosse inasprita - ha continuato - i valori degli anni Novanta sono in linea persino alla normativa in vigore dieci anni dopo. E' difficile, percio', sostenere un'accusa cosi' grave. Tutte le analisi dopo il '92 solo in minima parte superano i valori. E quelli sballati rientrano nella fascia di errore analitico, quindi ammissibile".

L'avvocato Sassi ha sottolineato che si sta cercando di inserire nel dibattimento alcuni documenti che, pero', non figurano agli atti del processo. Il riferimento era allo studio svolto nell'estate 2015 dall' Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta) in seguito alla chiamata di alcuni privati cittadini che abitano a valle del sito Montedison, citato dalla Gerardis nel suo lungo intervento nelle udienze precedenti. Un report in cui dai controlli emergono valori delle sostanze tossiche e cancerogene nelle acque sotterranee vicina alla mega discarica di Bussi sul Tirino aumentati anche di 14 volte in un anno e la presenza di piante che contengono fino a cinque sostanze potenzialmente portatrici di cancro. Contestata anche dalle difese, che hanno di nuovo rigettato ogni accusa, anche la richiesta di accertamenti integrativi e di una maxi perizia chiesta nella requisitoria dalla procura generale. A questa fase del procedimento all'Aquila si e' arrivati dopo il pronunciamento dello scorso marzo della Cassazione che ha convertito in appello tutti i ricorsi presentati "per saltum" alla Suprema Corte.

In Corte d'Assise a Chieti, il 19 dicembre 2014, 19 imputati erano stati assolti dall'accusa di aver avvelenato le falde acquifere mentre il reato di disastro ambientale fu derubricato in colposo e quindi prescritto. L'indagine della procura di Pescara sulla mega discarica dei veleni prese il via nel 2007 con la scoperta da parte del Corpo Forestale dello Stato di circa 185 mila metri cubi di sostanze tossiche e pericolose in un'area di 4 ettari nei pressi del polo chimico di Bussi. L'esito della sentenza di primo grado ha provocato alcune inchieste giornalistiche che hanno prodotto indagini da parte della procura di Campobasso nei confronti del giudice Camillo Romandini, presidente del Collegio in Assise, per presunte pressioni sui giudici popolari. A seguito dell'indagine, il ministero della Giustizia ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del giudice, mentre la procura generale della Cassazione sta svolgendo le indagini del caso. 

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Superata la fase critica per l’84enne di Sulmona colpito da meningite

Non e' piu' in prognosi riservata l'uomo di 84 anni, ricoverato dal 28 dicembre scorso all'ospedale di Sulmona, per una forma non contagiosa di meningite (pneumococco): dopo oltre un mese di permanenza nel reparto di rianimazione dell'ospedale il paziente, in seguito alle terapie farmacologiche, ha superato la fase critica e ora non e' piu' in pericolo di vita e quindi i medici hanno sciolto la prognosi. L'uomo e' cosciente, si autoalimenta e, sul piano neurologico, ha fatto registrare netti progressi. Uscito dalla fase piu' virulenta della malattia, il paziente e' stato trasferito questa mattina nel reparto malattie infettive dell'ospedale di Pescara dove proseguira' i trattamenti terapeutici. 

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Hotel Rigopiano, sequestrata l’area

Proseguono le indagini della Procura di Pescara finalizzate alla ricostruzione della dinamica fattuale della tragedia dell'hotel Rigopiano di Farindola, in cui hanno perso la vita 29 persone. Gli investigatori stanno continuando ad acquisire testimonianze. Intanto, e' scattato il sequestro di quello che resta dell'albergo e dell'area della valanga. Inoltre, sono gia' iniziate le attivita' dei tre consulenti - due ingegneri di Torino e un geologo di Trento - nominati dal procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e dal sostituto Andrea Papalia. Gli esperti dovranno ricostruire tutti i dati circostanziali fisici degli eventi e anche tutta la vicenda edilizia costruttiva della struttura. Infine, sono state eseguite tutte le autopsie. Per quanto riguarda cause, tempi e circostanze di ogni singolo decesso, si potra' avere un quadro esatto solo quando la Procura avra' a disposizione tutte le 29 relazioni autoptiche. L'inchiesta e' ancora contro ignoti. Le ipotesi di reato sono disastro colposo e omicidio plurimo colposo

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