Federmanager su Nuova Pescara. Corneli: Tornare indietro è un costo per tutti

“La nostra associazione è fra le sigle che compaiono da sempre nel comitato promotore del progetto della Nuova Pescara o Grande Pescara che dir si voglia e intende continuare a sostenere questo nuovo orizzonte fino alla nascita della nuova città”. Afferma Florio Corneli, Presidente Federmanager Abruzzo e Molise.

 

“Abbiamo aderito perché abbiamo sperimentato l’antico assioma che l’unione fa la forza e da professionisti dell’economia locale e nazionale, possiamo dire che la conurbazione amministrativa produce una serie di vantaggi ed economie di scala utili sia per i singoli che per le imprese, che difficilmente potrebbero realizzarsi in città piccole o di media grandezza come lo sono Spoltore, Montesilvano e Pescara da sole.

L’unione, invece, risolve problemi urbanistici di città come Pescara che ha ad esempio esaurito il suo territorio; oppure problemi amministrativi legati alla esigua mole di una città, che si traduce così in un commisurato quantitativo di risorse, di possibilità, di attenzione a livello nazionale ed europeo; problemi anche politici, perché propone una drastica riduzione dei costi proprio della politica, a tutto vantaggio dei servizi per la comunità, che è il traguardo ambito, ma ancora oggi mai raggiunto, dalle classi via via dirigenti.

Ecco perché pensiamo ancora che la grande città debba nascere, rispondendo a un’istanza che può piacere o no, è stata manifestata dalla popolazione stessa, rispettandola e attuandola in maniera da potenziare e non cancellare le rispettive identità. 

Ritardare questo cammino o, peggio, ostacolarlo, come leggo, sperperando risorse per rifacere un referendum che è stato già fatto e ha manifestato delle volontà precise, è un errore. Un grandissimo errore. Perché a questo punto in cui siamo conviene andare avanti, come stanno facendo altre realtà nazionali e non solo, per trarre tutte le opportunità derivanti dalla conurbazione. 

Conviene, anche perché chi oggi afferma che si possono mettere insieme i servizi senza fondersi in un soggetto unico, pecca di disonestà intellettuale: se questo si può fare così facilmente, perché fino ad oggi non è stato fatto? E se, per ipotesi, si rinunciasse all’unione, chi dà la certezza che poi l’agognata fusione dei servizi si farà in concreto? 

Io credo che visto che c’è un cammino aperto, bisogna percorrerlo insieme, anzi, impegnarsi per realizzare il miglior progetto possibile, capace di rilanciare l’economia di tre territori fino ad oggi distinti e di farlo con la forza e la storia di tre città come Pescara, Montesilvano e Spoltore”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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