Slitta la sentenza per il processo Bussi

I difensori di parte dei 18 imputati hanno rigettato in toto le accuse di avvelenamento e disastro ambientale nell’udienza di oggi nel processo in Corte d’Assise d’Appello all’Aquila sulla cosiddetta mega discarica dei veleni di Bussi della Montedison. I legali, tra cui quelli che hanno composto il folto gruppo in difesa del colosso Edison, intervenuti oggi, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali, contestando, anzi, la presenza, sia pure saltuaria, di giornalisti in aula nonostante la disposizione di processo a porte chiuse.

L’avvocato Giovanni Paolo Accinni, difensore dell’ex amministratore delegato di Edison, Carlo Cogliati, ha contestato i dati forniti dai consulenti sul superamento delle soglie di contaminazione, chiarendo nella sua arringa che, per questa ragione, viene meno il principio di offensivita’ alla base dei processi penali: in sostanza, a suo dire, non essendo stati violati i limiti, non e’ determinata una situazione di pericolo di avvelenamento. In riferimento al danno ambientale, il legale ha contestato il macroevento, cioe’ quello della mega discarica, motivo per il quale la condotta degli imputati non sarebbe rilevante dal punto di vista penalistico.

L’avvocato Riccardo Villata, che difende Camillo Di Paolo, responsabile della protezione e sicurezza ambientale dello stabilimento di Bussi, ha ripercorso l’intero quadro normativo sui rifiuti dagli anni Settanta a oggi, spiegando che non si individua a carico di Edison alcuna violazione con riferimento alla gestione dei rifiuti, anzi, con il decreto Ronchi l’azienda e’ andata anche oltre il proprio dovere, in quanto si e’ autodenunciata, procedendo al piano di caratterizzazione dell’area.

Per Villata non si puo’ parlare di condotta omissiva se manca il precetto di riferimento. Domani e’ in programma un’altra udienza dedicata ancora alle arringhe dei difensori. Intanto, oggi il presidente del collegio giudicante, Luigi Catelli, ha fissato l’ultima udienza il 3 febbraio prossimo per recuperare i giorni perduti per maltempo e chiusura degli uffici: per questo dal 31 gennaio, la sentenza slitta di tre giorni. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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