Colline Teramane Docg: +13% di crescita di vino certificato

Ricerca costante della qualità, condotta esemplare in ogni fase della produzione, in vigna come in cantina. Con questi presupposti il Consorzio di Tutela valorizza e promuove il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo – unica Docg in regione – ovvero un territorio e un vino legati indissolubilmente che rappresentano l’eccellenza dell’universo enologico abruzzese.
La provincia di Teramo, terra intrisa di storia antica, borghi affascinanti, importanti monumenti e raffinate tradizioni gastronomiche, regala paesaggi collinari affacciati sulla montagna (Gran Sasso d’Italia) e sul mare (Adriatico), spaziando dal confine con le Marche al confine con la provincia di Pescara. Condizioni pedoclimatiche estremamente favorevoli, un sottosuolo calcareo-argilloso arricchito dalla presenza di numerosi corsi d’acqua e il costante andirivieni di correnti tra la costa e l’Appennino ne fanno un territorio anticamente vocato alla viticoltura e storicamente dedito alla vinificazione delle proprie uve.
Oggi più che mai, proteggendo le biodiversità territoriali che identificano il vino di ogni singola azienda ed armonizzandole al contempo con le connotazioni proprie della denominazione, nasce dalla passione e dalla professionalità dei 50 produttori consorziati un vino unico, il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg, dolce e lungo in bocca, pieno e vigoroso, ma morbido e rotondo allo stesso tempo, sontuoso e masticabile, comunemente definito un pugno di ferro in guanto di velluto.
 
 
Il trend sulla certificazione di vino Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg è davvero positivo e più che promettente: stando agli ultimi dati (Iº semestre 2016) gli ettolitri di vino certificato con questa denominazione ammontano ad oltre 2.028, il 13% in più rispetto al precedente periodo 2015.
 
 
Lo scorso gennaio l’assemblea dei soci produttori del Consorzio Colline Teramane ha approvato all’unanimità di anteporre l’identificazione territoriale “Colline Teramane” alla denominazione “Montepulciano d’Abruzzo”. Una scelta che interesserà il futuro del Consorzio e delle etichette prodotte secondo il disciplinare Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg a partire dalla vendemmia 2016.
 
 
«Il Montepulciano d’Abruzzo DOC non rappresenta più quel brand territoriale che rafforza o crea valore aggiunto ai nostri prodotti – spiega Alessandro Nicodemi, Presidente Consorzio Colline Teramane – non rappresenta più quel tanto anelato biglietto da visita per la nostra regione. In un contesto di viticoltura e di vino di qualità, è poco credibile una denominazione che ogni anno è in grado di sviluppare 150 milioni di bottiglie come il Montepulciano d’Abruzzo DOC; se a questo aggiungiamo che il 70% del prodotto è imbottigliato da grandi aziende fuori regione, possiamo ben comprendere come questa denominazione sia sempre meno rappresentativa di un territorio, produrre ma non detenere l’offerta commerciale della denominazione in parola, significa non essere visibile come luogo di origine.
C’è la necessità impellente di un radicale cambio di visione. Bisogna valorizzare non solo il prodotto ma anche e soprattutto l’unicità della zona di provenienza, creare e raccontare quel legame fra prodotto e zona di produzione»

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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