Fahrenheit 451

Fahrenheit 451

«Le idee non sono di nessuno» disse.

Disegnò in aria con l’indice una serie di cerchi continui, e concluse: «Volano lì in giro, come gli angeli.» da ” Dell’amore e d’altri demoni”

di Gabriel Garcia Marquez

  • Tommaso, sotto le note improvvisate di un Jazz di strada, mi dice che lui non scriverà più. Ha appena finito di leggere La macchia umana di Philip Roth[1]e nulla gli sembra sia più da comporre. In realtà lo dice ogni volta che un libro, … puntualmente tatuato di caffè e tediato da mille piegoline, gli urla muto la sua anima. …Si, scriverà ancora-penso io senza dirglielo -…anche quelli che considera pezzi brutti e metriche sterili … Tutti possiamo creare bellezza. Ce ne dimentichiamo per un po’[2]ma poi l’esigenza di dire e di fare, rompe ogni proprio pregiudizio o esitazione. Poi comunque anche Philip Roth cercò di uscire dall’ impasse del suo capolavoro e ne scrisse molti altri… Zuckerman scatenato, Everyman etc etc.

    I libri, Tommaso, un pò li nasconde, un pò li passa perché altri ne conservino qualche stralcio. Ne è quasi ingordo e dopo averli letti, uno strano vezzo: scrive Fahrenheit 451 [3]sull’occhiello. Questo Montag l’avrebbe salvato!!! * Ha troppi pacchetti d’immagine da digerire e cosi mi racconta che per esempio delle città che visita, ricorda solamente alcune scritte pubblicitarie, quasi fosse Rotella[4].Di Boston ad esempio, la seguente: sei davvero te stesso quando non ti vede nessuno. Lo slogan apparteneva ad una nota marca cosmetica ma Tommaso, con la sua mania di mescolare fantasia e realtà, pensava fosse un suggerimento da salvare dal Big Brother che George Orwell aveva piazzato li a controllare la città già dal 1984[5]. La realtà non è come sembra…puntualmente sentenzia e subito si immedesima in Neo l’Eletto”, in grado di decodificare i vari Matrix.[6]Concluderà la guerra contro le macchine e contro la burocrazia che ha preso il sopravvento in ogni attività dell’uomo.Combatterà contro il cinismo spietato dei potenti che uccide chi tenta di ribellarsi e i pochi che ancora riescono a sognare come in Brazil E poi immagina scegliere la vita “di fuori” per non cadere nella bruttura di chi vive dentro il mondo sicuro di Code 46.[7] Tommaso dice che si può imparare tanto dagli errori anche solo da quelli immaginati nei suoi amati libri e film. A volte però la realtà supera decisamente la fantasia!!! 

    [1] Philip Roth scrittore americano contemporaneo, ha vinto il Premio Pulitzer nel 1997 per Pastorale americana.[2] ispirato a “Sanremo beauty” di Massimo Gramellini, vicedirettore della Stampa: Che la bellezza non è solo uno zigomo, un capitello,un tramonto. La bellezza è la creatività in qualsiasi forma si esprima. Il disegno di un bambino è bello anche quando è brutto, perché nel farlo il bambino ha usato energia creatrice. Crescendo ci si vergogna di creare: si preferisce distruggere, deridere, insultare. Così si finisce per credere che la creatività sia un dono riservato a pochi eletti: gli artisti.

    [3] Fahrenheit 451 è la temperatura a cui la carta si accende per combustione spontanea e dà il titolo all’omonimo libro di Ray Bradbury. Vi si descrive una società in cui leggere o possedere libri è considerato un reato,per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume. Montag è il pompiere protagonista che infrangendo il divieto di leggere i libri, si muoverà per salvarli.[4]. Famosi i décollages di Mimmo Rotella con la tecnica dello strappo manuale.[5] Il racconto 1984 di George Orwell illustra l’ingranaggio di un governo totalitario. Al vertice del potere politico c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile,che nessuno ha visto di persona. Questo libro ha ispirato anche Brazil un film del 1985 diretto da Terry Gilliam.[6]Matrix è un film di fantascienza del 1999 scritto e diretto da Lana e Andy Wachowski, dove un mondo che sembra reale è solo un paravento per nascondere la realtà vera.[7] Codice 46 è un film britannico del 2003 di M. Winterbottom dove si descrive una società divisa tra coloro che vivono “dentro”, nelle città ad alta densità, mentre i poveri sottoproletari vivono “al di fuori”. L’accesso alla città è fortemente limitato e regolamentato.

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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