Inps: 350mila aziende hanno utilizzato Cig nel periodo 2008-16

Tra il 2008 e il 2016 ben 350mila aziende private italiane hanno utilizzato la cassa integrazione nelle sue varie tipologie. Secondo quanto si legge nel Rapporto annuale dell’Inps, circa la meta’ delle aziende (182mila) hanno fatto ricorso alla Cig ordinaria e 133.500 alla Cig in deroga. Due terzi delle imprese hanno avuto accesso alla Cig per piu’ di un anno, una su cinque per piu’ di 5 anni sui 9 presi in considerazione; oltre 12mila aziende hanno utilizzato la Cig, in qualsiasi forma, in tutti i 9 anni. I lavoratori che hanno beneficiato della Cig sono scesi da 1,4 milioni del 2014 e poco piu’ di un milione nel 2015 a 686mila nel 2016 (-32%). Secondo il presidente dell’Inps Tito Boeri, il nostro sistema di protezione sociale e’ “largamente imperniato su strumenti temporanei attribuiti a chi ha gia’ carriere relativamente lunghe alle spalle”, strumenti “del tutto inadeguati ad affrontare crisi strutturali perche’ incoraggiano i lavoratori a rimanere legati alle imprese in cui non hanno un futuro e, di fatto, sussidiano aziende che, in molti casi, non sembrano in grado di reggere alle pressioni competitive”. “E’ difficile pensare – ha aggiunto Boeri – che per tutte le aziende che hanno fatto ricorso alla Cig si sia trattato di problemi temporanei, e’ piuttosto “indubbio che siamo di fronte a un sussidio prolungato che riduce in modo continuativo il costo del lavoro di alcune imprese. Circa un beneficiario su quattro di Cassa Integrazione nel 2014 aveva ricevuto il trattamento per piu’ di 9 mesi. Tutto questo ci dice che utilizziamo per periodi molto lunghi strumenti concepiti per affrontare crisi temporanee. Significa offrire un pessimo servizio al Paese, che ha bisogno di far evolvere la propria specializzazione produttiva, ma anche agli stessi lavoratori coinvolti, spinti a rimanere in qualche modo parcheggiati presso aziende che non sono piu’ in grado di offrire loro un futuro”. Secondo Boeri, “la riforma degli ammortizzatori sociali del 2015 e il miglioramento della congiuntura sembrano avere ridotto la durata di questi trattamenti”. “Al contempo, la copertura degli ammortizzatori sociali disponibili per chi ha perso il lavoro (dall’Aspi, alla MiniAspi, alla Naspi) e’ aumentata – prosegue Boeri – noi stimiamo che circa il 6% dei beneficiari Naspi nel biennio 2015-16 non avrebbe avuto del tutto accesso ai sussidi di disoccupazione in assenza della riforma” ed oggi il sussidio dura mediamente 2-3 mesi piu’ di prima. “Sono cambiamenti normativi – conclude Boeri – che vanno nella direzione giusta perche’ offrono protezione di lunga durata”, spingendo il lavoratore ad attivarsi nella ricerca di un impiego. Boeri fa infine notare che a giugno 2017 risultano definite in 15 giorni il 53,40% delle domande di Naspi su base nazionale, con diverse punte oltre il 90%, come a L’Aquila, Casarano (Le) e Trieste. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Percezione del rischio di criminalità in crescita

La percezione del rischio di criminalità conferma la tendenza al peggioramento iniziata nel 2022. Nel …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *