Istat, numero laureati italiani molto al di sotto della media europea

La quota di 30-34enni in possesso di titolo di studio terziario (laurea, Afam e post laurea) è pari al 26,9% (39,9% la media Ue) nel 2017. Lo rende noto l’Istat nel Report sui livelli di istruzione. Nonostante un aumento dal 2008 al 2017 di 7,7 punti, l’Italia è la penultima tra i paesi dell’Unione e non è riuscita a ridurre il divario con l’Europa. La quota di 30-34enni laureati, già bassa nel Nord e nel Centro (30% e 29,9%), nel Mezzogiorno si riduce al 21,6%, con un divario territoriale in aumento

Nonostante in Italia i vantaggi occupazionali derivanti da più alti livelli di istruzione siano simili a quelli registrati nella media Ue, i tassi di occupazione restano inferiori a quelli europei (51,8%, 70,9% e 80,6% contro 55,6%, 75,7% e 85,3% rispettivamente per coloro che possiedono bassi, medi ed alti titoli di studio). A parità di livello di istruzione resta, tra uomini e donne, un rilevante svantaggio femminile anche tra quante hanno una laurea: 77% di occupate contro 85,7%. Nella popolazione con titolo terziario permangono ampie disuguaglianze territoriali (70,8% di occupati nel Mezzogiorno, 85,4% nel Nord), ancora più marcate per la componente femminile (65,7% nel Mezzogiorno, 82,2% nel Nord).

Restringendo il campo di osservazione alla generazione dei giovani di 30-34 anni, si stima che il premio occupazionale al crescere dei livelli di istruzione sia più contenuto rispetto a quanto osservato per le precedenti generazioni ed inferiore rispetto a quello medio europeo, anche i livelli occupazionali sono di molto inferiori ai valori europei.

Il tasso di occupazione dei laureati 30-34enni nelle diverse aree disciplinari è così distribuito: medicina e farmacia 84,3%, ambito scientifico e tecnologico 81,3%, area socio-economica e giuridica 75,3%, area umanistica e dei servizi 72,5%. Resta, in generale, sensibile l’incremento del tasso di occupazione al crescere del livello di istruzione: nel 2017, il tasso è del 54,8% per i giovani con al più un titolo secondario inferiore, del 70,5% per coloro in possesso di un titolo secondario superiore ed infine raggiunge il 77,3% per i giovani in possesso di titolo terziario (59,2%, 79,5% e 87,1% i rispettivi tassi medi europei). In Italia, il premio dell’istruzione – inteso come la maggiore occupabilità al crescere dei livelli di istruzione – è pari a 19,1 punti nel passaggio dal titolo secondario inferiore al titolo secondario superiore e a 9,7 punti nel confronto tra quest’ultimo ed il titolo terziario. I vantaggi nell’occupazione sono maggiori proprio laddove si rilevano le maggiori criticità, ossia per le donne e nel Mezzogiorno.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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