Marcozzi sul ricorso del centrosinistra: le norme sono chiare

“Non e’ bastato al centro sinistra modificare, nella passata legislatura, la legge elettorale regionale con un provvedimento pensato ad hoc per consentire la candidatura dell’allora vice presidente del CSM Giovanni Legnini, e non costringerlo ad imbarazzanti e poco istituzionali dimissioni. Oggi si vorrebbero applicare modifiche ex post alla legge per mezzo di quello che, a leggere le motivazioni sulla stampa, non e’ tanto un ricorso quanto piuttosto un emendamento”. A sostenerlo e’ il gruppo regionale del M5S, per voce del capogruppo Sara Marcozzi, alla notizia del ricorso elettorale incardinato davanti al Tar dai primi non eletti della coalizione di centrosinistra guidata da Giovanni Legnini.

“La legge elettorale e’ chiara – aggiunge la Marcozzi – e non interpretabile. Dal punto di vista tecnico, l’espressione ‘gruppo di liste’ viene definita dalla stessa legge in maniera chiara: per ‘gruppo di liste’ si intende l’insieme di liste circoscrizionali identificate dal medesimo contrassegno” e cioe’ dal medesimo simbolo. Le motivazioni per la presunta incostituzionalita’ sono altrettanto infondate, e’ come dire che domani qualcuno potrebbe depositare un ricorso contestando la costituzionalita’ del permettere ai partiti di partecipare alla competizione elettorale in coalizione. Si tratta solo di una scelta del legislatore, non si viola alcuna norma costituzionale. Il centrosinistra pur conoscendo la legge elettorale vigente e il sistema di ripartizione ha comunque scelto di correre alle elezioni con una coalizione creata ad hoc per rastrellare voti. Pretendere di modificare la legge elettorale dopo il voto ci sembra davvero un’aberrazione. Il M5S e’ la prima forza politica di opposizione con il 20,5% dei consensi degli abruzzesi, il doppio rispetto al partito piu’ votato della coalizione di centrosinistra. Se ne facciano una ragione”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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