Furti in abitazione, in Abruzzo media più alta che nel Mezzogiorno

Gli indicatori della sicurezza segnalano livelli di benessere dell’Abruzzo sostanzialmente in linea o superiori alla media nazionale e del Mezzogiorno a eccezione delle denunce di furto in abitazione in cui l’Abruzzo pur essendo sostanzialmente in linea con la media nazionale presenta un netto svantaggio rispetto alla media del Mezzogiorno. Le denunce di furto in abitazione in regione nel 2022 sono 219,3 per 100 mila abitanti, sostanzialmente in linea con la media-Italia (-7,4 punti) e significativamente più elevate della media del Mezzogiorno (87,5 punti in più), con il valore più critico a Teramo (284,3) che è su un livello doppio rispetto alla provincia di l’Aquila (140,4 per 100 mila).

I divari tra la provincia con il risultato migliore e quella con il risultato peggiore sono molto marcati per quasi tutti gli indicatori. L’unica eccezione riguarda le denunce di borseggio, per cui la distanza è meno ampia e i risultati peggiori sono meno critici della media-Italia. Tra le province meno penalizzate si trovano L’Aquila (per tre indicatori) e Pescara (per 2 indicatori), mentre Teramo risulta la più svantaggiata, collocandosi ben al di sotto della media nazionale per 3 indicatori. Tra il 2019 e il 2022 non si osservano variazioni di particolare rilievo per l’Abruzzo per la maggior parte degli indicatori anche se va evidenziata una diminuzione delle denunce di reati predatori. Tuttavia, si osservano dinamiche di segno e intensità diverse tra le province anche in ragione della presenza nel dominio di indicatori particolarmente variabili a causa dei piccoli numeri (in particolare gli omicidi e gli altri delitti violenti denunciati).

Nel 2022 il dato relativo agli omicidi e agli altri delitti mortali è sostanzialmente allineato a quello nazionale e rispetto al 2019 l’andamento è stabile, in linea con quello della ripartizione e della media-Italia. La provincia di Chieti presenta il maggior numero di omicidi (1,3 per 100 mila abitanti) e registra il maggior aumento rispetto al 2019 (+0,5) mentre in quella dell’Aquila non si sono registrati omicidi nel 2022. Le denunce di altri delitti mortali nell’ultimo anno risultano invece più frequenti a Teramo (4,7 per 100 mila abitanti). In Abruzzo anche la mortalità stradale in ambito extraurbano si attesta su valori in linea con il dato nazionale (4,3 per cento) e in confronto al 2019 risulta leggermente in diminuzione (il Mezzogiorno e la media-Italia presentano variazioni nulle); il tasso è aumentato solo nella provincia di Teramo dove si sono verificati circa 6 decessi ogni 100 incidenti in ambito extraurbano. In relazione ai reati predatori emerge che nel 2022 in due indicatori su tre anche la provincia peggiore si posiziona meglio dell’Italia. Le denunce di borseggio in Abruzzo si attestano su 45,7 per 100 mila abitanti, un valore di molto inferiore rispetto al dato nazionale (219,1 per 100 mila abitanti) e a quello osservato nel periodo precedente alla pandemia (60,0 per 100 mila; la riduzione è di 14,9 punti). Il valore più elevato della regione si registra nella provincia di Pescara (59,0 per 100 mila) quasi il doppio rispetto a Chieti (31,9). Nello stesso anno il tasso di denunce di rapina in Abruzzo (19,0 per 100 mila), si attesta su valori nettamente inferiori a quello nazionale (43,5 per 100 mila) e a quello del Mezzogiorno (34,5 per 100 mila) ed è leggermente inferiore rispetto al valore osservato nel 2019(20,7 per 100 mila; 1,7 punti in meno). Le denunce di rapina mostrano il loro valore massimo nella provincia di Pescara (36,1 per 100 mila) dato sostanzialmente in linea con quello del 2019 (36,3 per 100 mila). Il valore minimo, e in netta decrescita rispetto al 2019, è invece detenuto dalla provincia dell’Aquila (è 5,5 per 100 mila; era 15,2 per 100 mila).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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