Turismo, boom del turismo nei borghi e nelle aree rurali

Il Centro Studi Conflavoro “stima per l’estate italiana 268 milioni di presenze, in aumento del 2,1 per cento rispetto al 2024 e in linea con i livelli precedenti alla pandemia. La spesa complessiva tocchera’ quota 71,8 miliardi di euro (+12,3 per cento), spinta da un turismo che cambia volto orientandosi verso maggiore qualita’ e sostenibilita’. Non e’ piu’ solo una questione di mare o citta’ d’arte perche’ si cercano autenticita’, esperienze personalizzate, territori da scoprire. I borghi stanno diventando il simbolo di questo nuovo modello: sostenibile, diffuso, integrato nelle comunita’ locali. E’ li’ che dobbiamo investire”. Lo dichiara Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro. Secondo l’indagine del Centro Studi di Conflavoro, diretto da Sandro Susini, i turisti italiani saranno 30 milioni (48,4 per cento), mentre 35,5 milioni (51,6 per cento) saranno stranieri, disposti a spendere di piu’ (59,3 per cento dei 71,8 miliardi) complici anche i pernottamenti piu’ lunghi (media di 8,5 notti contro le 7,3 degli italiani). I 71,8 miliardi di spesa saranno correlati alla propensione verso vacanze premium, con richieste maggiori di camere di categoria superiore (+18,3 per cento), esperienze gastronomiche (+22,7 per cento) e servizi personalizzati come guide e tour privati (+27,5 per cento), ma anche l’aumento generalizzato dei costi avra’ la sua rilevanza, in particolare per l’alloggio (+5,8 per cento), la ristorazione (+4,3 per cento) e i trasporti (+6,2).

Secondo Conflavoro, il 72,3 per cento degli italiani rimarra’ in Italia. Le regioni piu’ visitate saranno Puglia (15,8 per cento), Sicilia (14,7 per cento), Toscana (13,2 per cento), Sardegna (11,8 per cento) e Campania (9,3 per cento), con Liguria, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige appaiate (8 per cento circa di presenze). Tra le mete estere, predilette le tradizionali Spagna (22,3 per cento), Grecia (18,7 per cento), Croazia (12,5 per cento), Francia (9,8 per cento)

Tra le tendenze piu’ significative registrate dal Centro Studi di Conflavoro, emerge poi il boom del turismo nei borghi e nelle aree rurali, con un incremento del 22,5 per cento rispetto al 2024. Le motivazioni principali di questa scelta risiedono certamente nella volonta’ di allontanarsi dal clima torrido (38,5 per cento), ma anche nel desiderio di riscoprire il patrimonio culturale (32,7 per cento) e nell’interesse per un turismo sostenibile (28,8 per cento). In crescita borghi meno noti come Pitigliano, Sovana e Sorano (Toscana, +28,3 per cento), Bevagna e Montefalco (Umbria, +24,7 per cento), Offida e Moresco (Marche, +31,2 per cento), Pacentro e Scanno (Abruzzo, +27,8 per cento), fino a Venosa e Guardia Perticara (Basilicata, +29,5 per cento) ed Erice e Castelmola (Sicilia, +25,7 per cento). Emergono, infine, sempre piu’ forti, anche i “distretti di borghi” come Val d’Orcia, Monti Sibillini e Cinque Terre, con tassi di crescita oltre il 30 per cento.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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