“Durante lo scorso consiglio comunale del 15 settembre, il Partito Democratico, attraverso
la sua consigliera Maria Zannini, ha presentato un’interrogazione al Sindaco di Ortona,
Angelo Di Nardo, in merito alla situazione delle scuole cittadine, con particolare
attenzione alla scuola media di via Mazzini”. Lo affermano i responsabili del PD di Ortona.
“Dall’esterno l’edificio non appare pronto alla riapertura, eppure l’anno scolastico è giàiniziato”, si legge nell’interrogazione, “chiediamo all’amministrazione di comunicare con
urgenza alla cittadinanza, agli alunni, alle famiglie e al personale scolastico i tempi certi
per la riapertura della struttura, considerata fondamentale per il territorio. Il Comune ha il
dovere di garantire una didattica di qualità, intervenendo sulla sicurezza e sulla
funzionalità degli edifici scolastici». Particolare preoccupazione è stata espressa per lo spostamento di una classe prima di scuola media dal plesso di Fontegrande a quello della scuola primaria di piazza San
Giuseppe. Secondo i documenti ufficiali, sia l’Ufficio scolastico regionale che il Comune
avevano negato l’autorizzazione a tale trasferimento. «Questo spostamento rischia di
indebolire il plesso di Fontegrande, riducendo le sezioni da tre a due nel giro di tre anni, in
un quartiere che conta circa 5.000 abitanti e che merita una presenza scolastica
qualificata», aggiunge la consigliera Zannini. Un’altra considerazione riguarda la spesa
che il Comune di Ortona sta sostenendo per i plessi di scuola media nel centro cittadino.
Nel 2015 è stato ristrutturato, infatti, il plesso di scuola media di Largo Riccardi con un
adeguamento sismico e termico (spesa di oltre un milione di euro) ed è in dirittura d’arrivo
la ristrutturazione dell’edifico di via Mazzini, sempre con adeguamento sismico e termico,
con una spesa di circa 3 milioni di euro”.
“Il Partito Democratico ha evidenziano inoltre l’impatto negativo sull’equilibrio tra gli istituti
scolastici, già definito dal dimensionamento della rete scolastica del 2011, e solleva dubbi
sull’efficacia dell’investimento pubblico. “Nel centro cittadino sono già presenti due sedi
di scuola secondaria di primo grado, entrambe oggetto di importanti ristrutturazioni. Non
si comprende la necessità di aprire una terza sede a soli 300 metri di distanza, soprattutto
in un contesto di calo degli iscritti e in cui si registra un forte calo demografico”.
Infine, viene lanciato l’allarme sull’instabilità degli organici dei docenti, che potrebbe
compromettere la continuità didattica e penalizzare gli studenti. L’interrogazione attende ora una risposta ufficiale da parte dell’Amministrazione”.xchi