Otto storie di violenza e di resistenza sono state al centro dell’evento “La Forza delle Donne”, organizzato dal Consiglio regionale dell’Abruzzo in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La cerimonia si è svolta nell’Aula consiliare e ha riconosciuto il valore istituzionale delle donne vittime di femminicidio e di coloro che hanno trovato la forza di denunciare e intraprendere un percorso di protezione.
La vicepresidente del Consiglio regionale, Marianna Scoccia, ha richiamato l’impegno dell’Assemblea nel tradurre le testimonianze in azioni concrete, mentre la consigliera segretaria Erika Alessandrini ha evidenziato la necessità di un cambiamento culturale fondato sul rispetto e su nuovi modelli educativi. Al fianco delle promotrici erano presenti le consigliere Marilena Rossi e Carla Mannetti; hanno collaborato all’iniziativa anche Antonietta La Porta e Maria Assunta Rossi. Il presidente Lorenzo Sospiri ha ricordato l’importanza del coinvolgimento degli uomini nei percorsi di contrasto alla violenza. È intervenuta anche Rosa Pestilli, presidente della Commissione regionale pari opportunità, che ha illustrato le attività dell’organismo e il progetto “On the Road”.
Durante la cerimonia sono stati consegnati attestati a donne che hanno denunciato situazioni di violenza e avviato percorsi di rinascita. Tra loro Francesca Pace, che ha raccontato la scelta di allontanarsi da una lunga relazione segnata da maltrattamenti; Annarita D’Urbano, fondatrice del Centro antiviolenza Iside; Manuela Cesta, che ha ottenuto una condanna per il suo maltrattante; e Nadia Lapietra, supportata da una Casa Rifugio e coinvolta in un percorso giudiziario concluso con una condanna definitiva.
Sono state ricordate anche le vittime di femminicidio attraverso il racconto dei familiari e dei loro rappresentanti. Tra loro Ester Pasqualoni, uccisa nel 2017; Anna Carlini, per cui è stata richiamata l’esigenza di un rafforzamento degli strumenti normativi; Fatime e Senade Selmanaj, vittime di una duplice uccisione maturata in un contesto familiare segnato da violenze protratte; e Teodora Casasanta, uccisa insieme al figlio. In Aula erano presenti consiglieri di tutti i gruppi e il Difensore civico regionale.
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