Il Rapporto Agroalimentare Ismea 2025, presentato a Roma, evidenzia la solidità del settore agricolo e dell’industria di trasformazione, che insieme rappresentano circa il 15% del Pil nazionale considerando l’intera filiera. Il comparto si conferma resiliente rispetto agli shock degli ultimi anni e vanta sette primati in Europa e nel mondo.
L’Italia è il primo Paese dell’Unione per valore aggiunto agricolo, pari a 44,4 miliardi di euro, ed è terza nell’industria alimentare con 38 miliardi (+3,5% a prezzi correnti). Il reddito agricolo registra una crescita tra le più elevate in Europa: +9,2% nel 2024, dopo il +11,7% del 2023, a fronte di una media Ue che si ferma rispettivamente a +0,7% e -6,2%. Il Paese detiene inoltre la leadership mondiale per prodotti Dop e Igp, con circa 900 registrazioni.
L’occupazione agricola è in aumento, con circa 1 milione di addetti nel 2024 (+0,7% sul 2023), mentre gli investimenti privati raggiungono i 10,6 miliardi. La produttività risulta superiore alla media europea con 46.300 euro di valore aggiunto per addetto.
Positivi anche i dati sull’export, vicino ai 70 miliardi nel 2024, con un saldo commerciale passato dal deficit di 6 miliardi del 2015 a un surplus di 2,8 miliardi. Le esportazioni continuano a crescere nel 2025 (+5,7% nei primi nove mesi), con un forte incremento negli Stati Uniti, dove le vendite hanno raggiunto 7,8 miliardi nel 2024 (+17,1% sul 2023). Negli ultimi tre anni il Governo ha attivato oltre 15 miliardi di euro per sostenere filiere, innovazione e occupazione giovanile.
Il rapporto segnala infine alcune criticità legate alle tensioni geopolitiche e ai nuovi dazi, il cui impatto potrà essere valutato solo a partire dalla metà del 2026.
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