Rapporto Cnel 2025 sui flussi migratori giovanili, Abruzzo tra le regioni meno attrattive

Il Rapporto Cnel 2025 “L’attrattività dell’Italia per i giovani dei Paesi avanzati” fotografa un Paese in forte perdita di capitale umano: tra il 2011 e il 2024 sono emigrati 630mila giovani tra 18 e 34 anni, con un saldo negativo di 441mila unità a livello nazionale. La mobilità giovanile incide in modo significativo sulla struttura demografica, in un contesto di forte denatalità. Nel 2024, infatti, il numero dei giovani emigrati è pari a un quinto dei nati dell’anno.

Dai dati regionali emerge che l’Abruzzo registra 11.339 giovani emigrati verso i principali Paesi avanzati nel periodo 2011-2024, a fronte di soli 832 ingressi di coetanei stranieri altamente qualificati. Ne deriva un Indice di Simmetria dei Flussi Migratori (ISFM) pari a 14, uno dei peggiori d’Italia: più alto è l’indice, minore è l’attrattività della regione.

L’Abruzzo si colloca così nella fascia bassa della classifica nazionale, tra Marche (13), Sardegna (15) e Puglia (16), molto distante dalle regioni più attrattive come Toscana e Lazio (entrambe con ISFM pari a 5).

Secondo il Rapporto, il risultato abruzzese riflette tassi di mobilità in uscita contenuti, ma ingressi ancora più bassi, una dinamica comune a diverse regioni del Mezzogiorno.

Il Report calcola inoltre la perdita netta di giovani rispetto alla popolazione residente: in Abruzzo le uscite nel periodo 2011-24 equivalgono all’8% dei giovani residenti, mentre il saldo migratorio netto è pari al 5,2% della popolazione giovanile regionale nel 2024.

Sul piano formativo, l’Abruzzo mostra una composizione degli emigrati in linea con la media nazionale: il 37,4% dei giovani che partono è laureato, contro il 40% dell’Italia. La quota è inferiore rispetto a regioni come Lombardia, Emilia-Romagna o Trentino, ma superiore a diverse aree meridionali come Sicilia o Calabria

Il Rapporto segnala inoltre che, nel 2023, i giovani laureati emigrati dall’Abruzzo rappresentano una quota vicina alla media nazionale dei neolaureati (circa il 10%), indicando una tendenza stabile e consolidata nel tempo.

Il Cnel sottolinea come l’Italia sia ultima tra i grandi Paesi europei per attrattività di giovani altamente qualificati: solo l’1,9% dei giovani europei e statunitensi sceglie l’Italia, contro il 20% che si dirige verso la Germania e il 16,9% verso il Regno Unito.

Parallelamente, gli italiani rappresentano il 26,9% dei flussi giovanili complessivi tra i Paesi avanzati europei, confermando il carattere strutturale dell’emigrazione giovanile .

L’insieme dei dati mostra che l’Abruzzo si trova davanti a una doppia criticità:
– uscite contenute ma costanti,
– attrattività molto bassa, con ingressi limitati dall’estero e dalle altre regioni.

Il Rapporto indica la necessità, per i territori meno attrattivi, di rafforzare politiche locali di sviluppo, innovazione, formazione e qualità del lavoro, per trattenere i giovani e attrarne di nuovi.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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