Cgil, Cisl e Uil tracciano le priorità per il prossimo Governo regionale

Cgil, Cisl e Uil Abruzzo illustrano le priorità del territorio al futuro Governo regionale che verrà eletto con il voto del 10 febbraio prossimo. Ai candidati i tre sindacati illustrano le linee di indirizzo: dare attuazione da parte della Regione Abruzzo al confronto sistematico e costante con le arti sociali; rilanciare una nuova politica per le aree interne; dare piena operatività concreta a tutti gli strumenti di programmazione. Le priorità sono state illustrate stamani nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Carmine Ranieri, Leo Malandra e Michele Lombardo, i quali hanno presentato il documento “Una politica unitaria e di qualità per promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’Abruzzo”, contente le proposte sindacali per il futuro occupazionale, economico e produttivo della regione. Il testo unitario, infatti, individua proposte e priorità per una ripresa regionali in tutti i settori e di tutti territori. Le tre sigle auspicano “un rilancio di un confronto sistematico e costante tra sindacato, parti imprenditoriali, politica e istituzioni, perché è alla base di un progetto concreto di sviluppo. Solo con l’individuazione di obiettivi precisi e comuni – dicono i segretari – sarà possibile costruire una ripartenza economica e sociale della regione. Il lavoro svolto in questi ultimi anni da Cgil, Cisl, Uil Abruzzo ha rappresentato un contributo alla costruzione della programmazione dei fondi europei 2014-2020, non esente da difetti, ma certamente migliore di quelle precedenti”.

Le linee di indirizzo individuate, secondo i sindacati, “dovranno basarsi sui principi di unitarietà della programmazione, assicurando un’unica regia regionale per l’insieme dei relativi strumenti; operatività degli investimenti previsti dalla programmazione, con puntuale verifica con le Parti Sociali del procedere dei programmi, dell’uscita dei bandi, dell’apertura dei cantieri, dell’effettuazione di assunzioni, dell’individuazione di eventuali ostacoli e delle misure volte alla loro rimozione; rimodulazione della programmazione, con particolare riferimento al fondo Fsc, il cui impiego negli anni successivi al biennio del Masterplan non è stato oggetto di confronto”.

Nel documento sono indicate tutte le priorità dell’Abruzzo, dai progetti per lo sviluppo territoriale, come la Zes, alle politiche di programmazione, dalle attività produttive e lavoro alla chiusura “positiva” della programmazione 2014-2020 dei fondi europei dalla fiscalità regionale alla sanità e al sociale. Priorità, quelle indicate da Cgil, Cisl e Uil, “non esaustive dei problemi da affrontare e degli obiettivi da perseguire”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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