Mike Pompeo a Pacentro

“Mio padre voleva venissi a visitare la casa della nostra famiglia”. Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, rivela che la visita alla casa degli avi e legata ad una promessa fatta al genitore, Wayne.  Accolto da un tripudio di Tricolori e bandiere a stelle e strisce, Pompeo ha fatto tappa al Monumento ai Caduti e si è fermato in piazza a parlare con i ragazzini del paese. Pompeo ha varcato il portone del fabbricato in via S. Francesco, al civico 8, oggi di proprieta’ di Vincenzo Davide Mancini, 67 anni, rientrato in Italia dopo aver lavorato in Canada. “Si vedeva che era molto felice”, ha raccontato l’attuale proprietario della casa. “Sono onorato di visitare la casa dei miei bisnonni”, ha sottolineato Pompeo, che ha poi ricevuto in dono dai padroni di casa un torrone e un sacchetto di confetti. “Ha anche assaggiato il vino Montepulciano che produco io – ha aggiunto Vincenzo Mancini – e mi ha regalato una medaglia del dipartimento di Stato con il suo nome

Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha detto di voler tornare a Pacentro nel prossimo futuro. A riferirlo e’ il ristoratore Carmine Cercone, proprietario della Taverna de Li Caldora, dove Pompeo ha pranzato insieme alla moglie e al suo staff. “E’ stato molto contento delle cose che ha mangiato – ha raccontato il ristoratore – ed ha pagato il pranzo con la sua carta di credito personale, quindi ho anche la sua firma da conservare. Mi ha assicurato che tornera’ a Pacentro e di questo sono molto contento”. Il ristoratore ha fatto dono all’ospite di una Nativita’ di Pasquarelli, un artigiano del posto. Il segretario Pompeo ha mangiato su un tavolo per due insieme alla moglie Susan. Il menu’ era composto da sagnette ricce, ricotta di capra e guanciale e pappardelle ai funghi porcini. Per secondo la marchigiana alla brace e arrosticini di pecora e verdure miste; per dessert pizza dolce abruzzese con cantucci e crostata di ricotta. Il tutto accompagnato da vino Cerasuolo e Montepulciano Presidium. Per finire Ratafia’ e cantucci. 

“Mike ha pagato per lui e la moglie con carta di credito”. Il conto? “54 euro ed a me 20 euro di mancia”. A raccontarlo la figlia del titolare de La Taverna De Li Caldora che oggi ha fatto degustare alla celebre coppia dell’establishment di Washington i sapori antichi dell’Abruzzo. Poi mostrando la banconota americana, Gabriella afferma sorridendo: “me la incornicerò”. Elegante, in tailleur nero, racconta: “Dopo una sosta in veranda, interrotta a causa del meteo instabile, Mike e la moglie sono rientrati e hanno pranzato all’interno del locale in un’area riservata del ristorante. I tavoli intorno a quello di Pompeo erano tre: dedicati alla sicurezza e ai collaboratori più stretti. Uno di loro in diretto collegamento con Trump”. Con Trump? “Beh deduco, mi hanno detto con Washington”. Dopo pranzo una breve visita, sotto la pioggia, in Municipio e in qualche negozietto del paese in cerca di souvenir. Poi Pompeo si e’ spostato verso Sulmona, per un’ora di shopping tra confetti, presentose e tomboli, gioielli lavorati dall’orafo sulmonese Rino Marcantonio ad imitazione del tradizionale merletto di Pescocostanzo per una spesa di circa 400 euro. Tra i doni ricevuti, una pergamena con l’albero genealogico e un libro con tutti gli atti dell’anagrafe cittadina riferita ai suoi antenati, mentre e’ gia’ pronta in cantiere la proposta di cittadinanza onoraria da parte del consiglio comunale.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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