Tax day, all’Erario 42,3 miliardi di euro

“È in arrivo il primo ingorgo fiscale dell’anno”. Lo afferma la Cgia, sottolineando che entro lunedì prossimo, infatti, i contribuenti italiani saranno chiamati a versare all’erario 42,3 miliardi di euro in tasse. Un importo, quest’ultimo, che secondo l’Ufficio studi della Cgia “è certamente sottodimensionato, poiché non include il valore economico dei contributi previdenziali che dovranno essere pagati dalle imprese e dai lavoratori autonomi. In sostanza, tra soli due giorni, questa enorme responsabilità fiscale si concretizzerà senza possibilità di sconto”. “Considerando poi la cronica carenza di liquidità che affligge soprattutto il mondo delle piccole aziende – afferma l’associazione in una nota – molti imprenditori hanno cerchiato sul calendario con il pennarello rosso sia il 16 che il 30 giugno: due scadenze fiscali che mettono ‘paura’ e fanno ‘tremare’ chiunque abbia a cuore la propria attività”.

Entro il 16 giugno, infatti, i titolari di impresa saranno chiamati a versare all’erario almeno 34 miliardi di euro, quasi la totalità del gettito totale previsto (l’80 per cento circa). Questa cifra assoluta in capo alle aziende comprende, in particolare, le ritenute Irpef sui lavoratori dipendenti e sui collaboratori familiari (14,4 miliardi), l’Iva (13,2), l’Imu (5) e le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi (1,3).

“È in arrivo il primo ingorgo fiscale dell’anno”. Lo afferma la Cgia, sottolineando che entro lunedì prossimo, infatti, i contribuenti italiani saranno chiamati a versare all’erario 42,3 miliardi di euro in tasse. Un importo, quest’ultimo, che secondo l’Ufficio studi della Cgia “è certamente sottodimensionato, poiché non include il valore economico dei contributi previdenziali che dovranno essere pagati dalle imprese e dai lavoratori autonomi. In sostanza, tra soli due giorni, questa enorme responsabilità fiscale si concretizzerà senza possibilità di sconto”. “Considerando poi la cronica carenza di liquidità che affligge soprattutto il mondo delle piccole aziende – afferma l’associazione in una nota – molti imprenditori hanno cerchiato sul calendario con il pennarello rosso sia il 16 che il 30 giugno: due scadenze fiscali che mettono ‘paura’ e fanno ‘tremare’ chiunque abbia a cuore la propria attività”. Entro dopodomani, infatti, i titolari di impresa saranno chiamati a versare all’erario almeno 34 miliardi di euro, quasi la totalità del gettito totale previsto (l’80 per cento circa). Questa cifra assoluta in capo alle aziende comprende, in particolare, le ritenute Irpef sui lavoratori dipendenti e sui collaboratori familiari (14,4 miliardi), l’Iva (13,2), l’Imu (5) e le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi (1,3).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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