L’emergenza coronavirus mette in ginocchio il mondo della musica

“La situazione del mondo della musica e’ drammatica, perche’ sono saltati tutti i concerti, gran parte degli artisti e’ senza un minimo di garanzie e anche per noi organizzatori non ci sono paracadute”. A raccontarlo è Bruno Leombroni, organizzatore di spettacoli e agente di diversi musicisti, che prova a tracciare un bilancio delle conseguenze dell’emergenza coronavirus nel settore. “I concerti programmati per marzo, aprile e maggio sono stati ovviamente annullati, per causa di forza maggiore e dunque senza alcun indennizzo – spiega Leombroni, attivo soprattutto nel campo degli eventi jazz – e si e’ bloccata tutta la programmazione, sulla quale stavamo lavorando, anche per manifestazioni del calibro di Pescara Jazz. L’organizzatore di concerti sottolinea che “di questo settore si parla pochissimo, ma c’e’ tanta gente che ci lavora, purtroppo senza garanzie. Io stesso, come organizzatore, sono attualmente senza entrate – sottolinea – ma sono pochissimi anche i musicisti che hanno le giornate pagate con i contributi ex Enpals, perche’ in media su 50 concerti che tengono in un anno, solo 2 o 3 concerti sono pagati con i contributi e cio’ significa che a loro non spettano neanche i 600 euro stanziati dal Governo per coloro che nel 2019 hanno raggiunto le 30 giornate lavorative regolarmente retribuite”.

Emiliano Piccirilli, dell’agenzia Big Promotion di Chieti, che tra i tanti spettacoli ha organizzato le tappe dei tour di Stefano Bollani ad Ascoli Piceno e di Alessandro Siani a Pescara, insieme a molti altri eventi minori, spiega che “e’ tutto fermo, non si programma nulla, non ci riceve nessuno e nessuno si occupa del nostro settore. In media organizziamo una cinquantina di spettacoli l’anno – aggiunge – ma in questo periodo di lockdown sono gia’ saltati diversi eventi e in prospettiva saltera’ anche il resto, perche’ ovviamente gli spettacoli comportano assembramenti”. Soffrono anche i locali che fanno della musica il pezzo forte dell’offerta. “Fino al 9 marzo, giorno di chiusura, tenevamo circa tre concerti a settimana – fa sapere Alessio Rosi, titolare del Loft 128 di Villa Raspa di Spoltore  Sono stati cancellati tutti gli appuntamenti, compresa la festa di Saint Patrick, che avevamo gia’ organizzato con gadget e magliette. Purtroppo non credo ci siano i margini per riprendere a breve – conclude Rosi – e al momento siamo privi di entrate e senza alcun sostegno”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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