Il sistema impositivo dell’Irpef favorisce i lavoratori autonomi con redditi superiori a 28.000 euro. E’ quanto emerge dalla relazione dell’Istat. “Data la progressivita’ dell’Irpef, l’aliquota media cresce piu’ che proporzionalmente all’aumentare del reddito, ma presenta delle differenze significative tra categorie di percettori” ha spiegato Oneto. Nella prima classe di reddito (fino a 15.000 euro), l’aliquota media e’ piu’ alta, con l’8,5%, per i redditi da lavoro autonomo a fronte del 6,8% per le pensioni e del 6,6% per i redditi da lavoro dipendente. Tuttavia, in tutte le altre fasce di reddito il peso delle imposte sul lavoro autonomo risulta sensibilmente piu’ basso rispetto a quello sul lavoro dipendente o sulle pensioni. Per i redditi superiori ai 28.000 euro e fino a 55.000 euro, l’aliquota media sul lavoro autonomo e’ di 5 punti percentuali inferiore a quella sul lavoro dipendente (20,2% rispetto al 25,4%). Per i redditi superiori a 55.000 euro, l’aliquota per i redditi autonomi risulta inferiore di circa 7 punti percentuali rispetto al lavoro dipendente (27,5% contro 33,8% nel quarto scaglione e 31,5% rispetto a 38,5% per i redditi superiori a 75.000 euro). “Tale differenziale e’ sostanzialmente dovuto al regime fiscale specifico a cui sono sottoposti i redditi da lavoro autonomo, rispetto al lavoro dipendente e alle pensioni, che consente di ridurre i redditi imponibili, abbassando il carico fiscale complessivo” ha spiegato Oneto
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