Firmato dalla Fabi e dagli altri sindacati del credito l’accordo con Intesa Sanpaolo relativo alla cessione di 26 sportelli di Ubi Banca alla Banca popolare di Puglia e Basilicata. Lo comunica la Fabi, sottolineando che “si tratta della vendita di un ramo di azienda di Ubi, finalizzata il 15 gennaio, prevista nella procedura Antitrust nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio di Intesa Sanpaolo su Ubi dell’anno scorso”. Passano alla Bppb 148 addetti distribuiti su 17 filiali e nove mini-sportelli tra Abruzzo, Basilicata, Calabria e Molise. Ai lavoratori che passano a Bppb “viene garantita la massima tutela sia per gli aspetti economici sia per quelli normativi: sono state gettate le basi per la futura contrattazione di secondo livello, in linea con l’accordo del 30 dicembre relativo al passaggio a Bper di 5.107 dipendenti di Ubi e di Intesa”. L’accordo con Intesa stabilisce anche “un piano di ricambio generazionale in Bppb, con sei assunzioni e 12 uscite, tutte gestite con pensionamenti e preprensionamenti su base volontaria. Viene così rispettato il rapporto di una assunzione ogni due uscite definito da tempo in ambito nazionale”. “L’accordo con Bppb – sottolinea Giuseppe Milazzo, segretario nazionale della Fabi e coordinatore di Intesa Sanpaolo – riprende nella quasi totalità le garanzie e tutele già definite nell’accordo di fine anno per la cessione dì filiali Intesa e Ubi a Bper: quindi ottime garanzie e tutele per i colleghi ceduti. È stato salvaguardato l’obiettivo di una assunzione ogni due uscite”. “Grazie all’accordo sindacale – aggiunge il coordinatore Fabi di Intesa Sanpaolo Ubi, Paolo Citterio – i 148 colleghi ceduti a Bppb hanno tutele di primissimo livello. Come per gli oltre 5mila dipendenti ceduti a Bper, ogni lavoratore bancario deve sentirsi tutelato dal questo lavoro fatto dalla Fabi e dalle altre organizzazioni sindacali”.
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