Quattro giovani sopravvissuti al crollo della casa dello studente dell’Aquila, avvenuto nella notte del terremoto del 6 aprile 2009, davanti al giudice civile oggi hanno chiesto il risarcimento dei danni causati dall’evento. Nel procedimento penale, cinque anni fa, per quel crollo furono condannati per omicidio colposo, disastro e lesioni quattro tecnici che avrebbero dovuto garantire la sicurezza della struttura. Le richieste di risarcimento sono state presentate nei confronti della Regione Abruzzo, dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu), che hanno chiamato in causa, per rispondere a loro volta, il ministero dell’Università e della ricerca, l’ateneo aquilano e il gruppo Angelini, precedente proprietario dell’immobile che crollò con la scossa delle ore 3.32. Al risarcimento sono chiamati anche i quattro condannati nel 2016. Il giudice civile Monica Croci oggi ha ascoltato, con un interrogatorio libero, i quattro giovani testimoni oculari dell’evento, superstiti della struttura che ospitava gli studenti universitari, otto di loro morti a causa del crollo. Alle dichiarazioni dei giovani si aggiungeranno anche altre testimonianze di persone a conoscenza dei fatti di quella notte.
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