Trasmessi all’Istituto Superiore di Sanita’, dai due laboratori abruzzesi che si occupano di sequenziamento, i dati relativi ai tamponi dello scorso 18 febbraio risultati positivi al Sars-CoV-2, ma non riconducibili alla variante inglese. Dagli accertamenti non sono emersi casi riconducibili alle varianti brasiliana e sudafricana. Erano tutti legati al ceppo originario del virus. Esclusa, quindi, la presenza delle due varianti considerate piu’ pericolose. Il direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’universita’ di Chieti, Liborio Stuppia, sottolinea che “a contendersi il territorio al momento sono la variante inglese e due varianti, non considerate a rischio, riconducibili al primo ceppo”. L’inglese ormai e’ prevalente e, in particolare nel Pescarese, e’ al 70% da giorni, in una sorta di plateau. Epicentro della circolazione della variante inglese restano le aree di PESCARA e Chieti. Nelle scorse settimane sul territorio regionale sono comunque emersi dei casi dovuti alla variante brasiliana. I focolai, registrati a L’Aquila e a Francavilla al Mare (Chieti), sono stati subito circoscritti.
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