Il 2021 si chiude con un segno positivo per le esportazioni dei distretti manifatturieri abruzzesi, che raggiungono quota 551 milioni di euro, circa 14 milioni in piu’ rispetto al 2020 (+ 2,6% tendenziale). La crescita tuttavia non e’ sufficiente per recuperare i livelli pre-pandemia, nei confronti dei quali resta ancora un gap da colmare di circa 19 milioni di euro (-3,3%). E’ quanto emerge dall’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo secondo cui il maggior contributo alla crescita proviene dai due distretti agro-alimentari. Decisamente contenuta, rileva l’indagine, l’esposizione dei distretti abruzzesi verso Russia e Ucraina. Il distretto dei Vini del Montepulciano d’Abruzzo segna un nuovo massimo storico, con 196 milioni di euro, 16 in piu’ rispetto al 2020 (+9%). Il distretto recupera in pieno il lieve arretramento del 2020 posizionandosi su livelli superiori di circa 14,5 milioni rispetto al pre-pandemia. Tutte le principali destinazioni sono in progresso, in primis Germania, Stati Uniti e Svizzera. Il distretto della Pasta di Fara chiude con flussi quasi invariati (-0,1%) e conferma cosi’ i livelli record raggiunti nel 2020 con 165 milioni di valori esportati (+14% rispetto al pre-pandemia). Fisiologico arretramento delle vendite verso gli Stati Uniti (-31%) dopo la forte crescita del 2020 (+33%), mercato che si conferma comunque prima destinazione per l’export del distretto. Soffre ancora il Mobilio abruzzese (-6,1%), mentre si registra un parziale recupero per i due distretti dell’abbigliamento, ancora molto lontani dai livelli pre-crisi.
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