Nel completamento della linea ferroviaria Pescara-Bari, legato al raddoppio della tratta Termoli-Lesina (32 Km circa) della direttrice ferroviaria Adriatica Bologna-Lecce ed inserito nel primo programma delle infrastrutture strategiche di interesse nazionale, emergono delle criticità, “in virtu’ delle soluzioni progettuali alternative proposte nel corso degli anni e dei rilevanti contenziosi instaurati”. E’ quanto sottolinea la Corte dei conti, evidenziando come tali criticità “abbiano condizionato lo stato di realizzazione degli interventi che, nonostante la disponibilità di tutte le risorse finanziarie nazionali ed europee necessarie (700 milioni, di cui 22,47 derivanti dal Pnrr), dal 2003 hanno visto avviarsi la sola fase progettuale, non ancora conclusa”. In particolare, la magistratura contabile sottolinea la necessità che studi e indagini preliminari siano “particolarmente accurati, per ridurre successive revisioni con conseguente aumento dei costi, nonché per evitare che l’allungamento dei tempi di realizzazione renda le opere portate a termine inadeguate rispetto alle esigenze dell’utenza”.
Solo nel 2017, dopo 14 anni dall’avvio della progettazione, spiega la magistratura contabile, l’intervento e’ stato suddiviso in due lotti con un incremento di 150 milioni di euro sul costo complessivo. La realizzazione del primo lotto Ripalta-Lesina e’ prevista per il secondo semestre 2025, quella del lotto Termoli-Ripalta e’ programmata per il secondo semestre 2028. La Corte formula quindi una serie di osservazioni e raccomandazioni per accelerare il processo di autorizzazione e realizzazione dell’opera e per assicurare il completo utilizzo delle risorse disponibili, rispettando le tempistiche stringenti del Pnrr.