Rincari, la mappa dei prezzi nelle città italiane secondo l’Unione Nazionale Consumatori

L’Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio e ha la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto riguarda due voci del paniere: cibo e bevande e luce e gas, elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di luglio. Se in Italia, a luglio, i prezzi dei prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono saliti del 10% su base annua, determinando già una stangata pari in media a 564 euro a famiglia, in molte città è andata ancora peggio. A guidare la classifica delle città peggiori è Cosenza, dove per cibo e bevande si registra un rialzo del 13,1% rispetto a luglio 2021, +847 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media. Al secondo posto Viterbo, con un incremento dei prezzi del 12,8% e un aggravio annuo pari a 713 euro. Al terzo Imperia, dove mangiare costa il +12,7% in più, pari a 680 euro. Seguono Sassari (+12,4%, 569 euro) e Ascoli Piceno (+12,2%, 664 euro). Al sesto posto Catania (+9,5%, +551 euro), poi Verona e Terni (entrambe +11,5%, rispettivamente 621 e 690 euro), Padova, Forlì-Cesena, Arezzo e Olbia-Tempio (+11,4% per tutte). Va considerato, poi, che le somme in euro si riferiscono a una famiglia media. La situazione per i nuclei più numerosi è decisamente peggiore.

Per l’Italia si passa dalla media di 564 euro a 769 euro per una coppia con due figli, 919 euro per le coppie con tre o più figli. Analoga progressione vale anche per le singole città. Sull’altro versante, la città più economica per mangiare e bere è Bergamo, dove i prezzi crescono ‘solo’ del 7%, pari a una spesa aggiuntiva di 400 euro. Medaglia d’argento per Cremona (+7,3%, +418 euro) e sul gradino più basso del podio Parma (+7,7%, +412 euro). Bene anche Como (+8,1%, 463 euro), Milano (+452 euro), Aosta e Piacenza (+8,3% per tutte e tre). Per energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato tutelato e libero), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia il rincaro a luglio è stato già spaziale, +59,2% il dato tendenziale, con una ‘mazzata’ a famiglia pari in media a 798 euro su base annua, in alcune città si è avuto addirittura un raddoppio rispetto allo scorso anno. A vincere la classifica dei cittadini più bastonati è Bolzano, dove le spese per luce e gas decollano del 107,3% su luglio 2021. Medaglia d’argento a Trento, +105,2%, anche qui oltre il doppio. Sul gradino più basso del podio Perugia (+65,9%). Seguono Terni (+65%), Teramo (+64,4%), mentre al sesto posto troviamo Varese e Lodi (+63,6% per entrambe), poi Milano e Catania (+63,5% per entrambe). Chiude la top ten Brescia con +63,4%. Le città meno tartassate sono Genova (+51,1%), Reggio Calabria (+51,7%) e Benevento (+51,8%). Tra le grandi città bene anche Napoli, all’ottavo posto delle virtuose con +52,6%, e Torino, che chiude la top ten delle migliori con +52,7%.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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