L’export agroalimentare italiano nel mondo supererà i 60 miliardi nel 2022 segnando un vero e proprio record storico. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi otto mesi del 2022 che evidenziano un balzo del +20% nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi. Nel rapporto emergono anche le preoccupazioni sugli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo produzione e consumi a livello globale mentre la Commissione Ue propone un price cap dinamico e temporaneo al gas per ridurne la volatilità delle quotazioni.
La Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare in aumento a gennaio-agosto del 14%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 20% mentre – sottolinea la Coldiretti – la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 20%. Risultati positivi – precisa la Coldiretti – anche nel Regno Unito con un +19% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia (+31%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 24% e in Russia con un -11% fra sanzioni e guerra. A trainare il Made in Italy nel mondo – sostiene la Coldiretti – ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati seguito dall’ortofrutta fresca.