“Il sindacato nella vertenza Hatria ha mostrato ampia disponibilita’, tranne quella ad accettare i licenziamenti: adesso e’ importante costruire attorno a questa disponibilita’ un sostegno delle forze politiche e istituzioni locali”. Il messaggio di Maurizio Landini, della segreteria generale Cgil, e’ arrivato forte e chiaro nel piazzale dello stabilimento teramano dell’Hatria, che produce ceramiche sanitarie, la cui proprieta’ ha annunciato 55 licenziamenti e i cui lavoratori sono in sciopero da due settimane.
“Siate uniti ai lavoratori, sia saggio e intelligente chi dell’azienda tratta la vertenza, affinche’ si riparta dalle proposte del sindacato e si tolgano dal tavolo i licenziamenti”. L’ex segretario generale dei metalmeccanici ha ricordato che bisogna far capire all’azienda che se si vuole continuare a produrre c’e’ bisogno di investire sul prodotto e sui processi produttivi.
“E’ molto importante che domani facciate questa assemblea, che vengano coinvolti i politici, le istituzioni, che non sia solo una passerella, ma che vengano presi impegni”. Nel suo intervento Landini ha anche sottolineato come, in caso di necessita’, si possa valutare il coinvolgimento del Ministero nella vertenza. A chi gli ha fatto notare che l’attuale proprieta’ non e’ un gruppo industriale, bensi’ un fondo di investimento americano (la Cobe Capital che nel gennaio 2014 ha acquistato la Marazzi di Sassuolo di cui fa faceva parte anche l’Hatria), Landini ha ricordato che questo fondo deve rispondere al territorio perche’ sta utilizzando le competenze di questi lavoratori: “Risponda loro e si renda conto che qui non sono disponibili a chinare il capo ulteriormente o di cedere ai licenziamenti. Utilizzino la saggezza e si rendano disponibili a un confronto vero”.