I ministri dell’Economia dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo all’Ecofin per introdurre, a partire dal luglio 2026, un dazio doganale fisso temporaneo di 3 euro sui pacchi di valore inferiore a 150 euro provenienti da Paesi extra Ue. La misura punta a contenere il forte incremento dei mini-pacchi legati al commercio elettronico, in particolare dagli acquisti su piattaforme online cinesi, in attesa della riforma complessiva delle dogane europee prevista dal 2028, quando entrerà in funzione il Data Hub europeo.
Secondo le stime, nel 2024 sono entrati nell’Ue circa 4,6 miliardi di pacchi sotto la soglia dei 150 euro: l’applicazione del dazio transitorio potrebbe generare oltre 10 miliardi di euro di entrate, di cui il 75% destinato al bilancio comunitario e il 25% trattenuto dai Paesi di ingresso per i costi di gestione. Il prelievo riguarderà i beni venduti da operatori extra Ue registrati al sistema Import One-Stop Shop, canale attraverso cui transita la gran parte del commercio elettronico in entrata nell’Unione.
L’accordo è stato sostenuto dall’Italia, che ha spinto per un’anticipazione della riforma al fine di contrastare la concorrenza delle piattaforme online extraeuropee. Resta aperto il nodo del coordinamento con le misure nazionali in discussione in alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, che prevedono ulteriori contributi per la gestione dei piccoli pacchi. Nel quadro della riforma doganale è inoltre prevista l’istituzione della nuova agenzia europea Euca, per la quale Roma è tra le città candidate ad ospitarne la sede.
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