La Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa) e la Lipu bocciano senza appello la proposta, avanzata da alcune associazioni dei balneari, volta a evitare le gare sacrificando spiagge libere e aree protette costiere, come le riserve del Borsacchio, Torre del Cerrano e marina di Vasto. Occorre, secondo quanto riferito in una nota dalle associazioni, approfittare delle gare per rinaturalizzare con le dune tratti di litorale occupati da concessioni, anche per contrastare l’erosione. “La biodiversità costiera ha già subito pesantissimi danni dall’occupazione del litorale per costruirci stabilimenti di ogni grandezza, sorti spianando dune con habitat e piante rarissimi – dichiara Massimo Pellegrini, presidente della Soa – Ci sono specie un tempo ampiamente diffuse, come il Vilucchio delle Spiagge o la Camomilla delle spiagge, ormai presenti in pochissime località. Tra gli uccelli il fratino non nidifica più in alcuni comuni per la totale alterazione e antropizzazione delle spiagge, mentre dovremmo favorire i tentativi in atto di ricolonizzazione della tartaruga marina”. Secondo l’Istituto per la protezione e ricerca ambientale (Ispra), sottolineano le associazioni, la biodiversità delle spiagge è quella che ha più sofferto in Italia per la destinazione del litorale a forme di turismo insostenibili che hanno comportato la trasformazione delle spiagge in deserti biologici.
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