Ricercatore Ingv parla del rischio sismico e dei possibili danni alle zone costiere

“Quando si parla di sisma in Abruzzo, pensiamo ai terremoti che hanno origine nell’Appennino e che generano distruzione in quelle zone, pero’ sia una forte sismicita’ appenninica, sia i terremoti che hanno origine tra l’Appennino e la costa adriatica, e sia, in qualche caso, terremoti che hanno origine in mare, possono generare danni agli abitati delle zone costiere”. Cosi’ Fabrizio Galadini, ricercatore dell’Ingv, a Pescara, in occasione dell’incontro organizzato dal Forum H2o e dall’Ordine degli Architetti, sul tema: ‘La sismicita’ sulla costa, una fragilita’ che non ti aspetti’. “Si tratta di rischio sismico quando noi ragioniamo di scuotimento nelle zone costiere, ma anche e in buona parte in riferimento al costruito – ha proseguito Galadini -. Non dimentichiamo che buona parte della sismicita’ storica, che ha interessato le zone costiere abruzzesi, sono terremoti di molto tempo fa, come quelli del 1703 e del 1915. Considerando il grande sviluppo edilizio che ha caratterizzato queste zone dalla seconda meta’ del Novecento, in assenza di classificazione sismica – ha rimarcato l’esperto – ritengo sia doveroso prestare una certa attenzione”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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