Sono in tutto 25 gli indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni e alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e di Napoli nel maggio del 2023, coinvolti nell’inchiesta su un’organizzazione suprematista e neonazista nell’ambito della quale la Polizia “sta eseguendo, sotto la direzione delle Direzioni distrettuali antiterrorismo delle Procure di Bologna e Napoli, con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, 12 custodie cautelari in carcere e 25 perquisizioni a Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza”.
Tra gli arrestati c’è un 44enne di Pescara, D.C.. Secondo quando si legge nel dispositivo D.C. avrebbe avuto un ruolo partecipe nelle attività di propaganda e proselitismo del gruppo per quello che riguarda idee di superiorità e odio razziale ed etnico, nonché di indottrinamento e di addestramento degli aderenti. C’è anche un altro abruzzese tra gli indagati sottoposti a perquisizione: si tratta del 34enne D.T., nato a Teramo ma residente a Colledara. Per lui i reati ipotizzati riguardano sempre l’associazione a delinquere della ‘Divisione Nuova Alba’: il Gip in questo caso ha individuato il suo coinvolgimento nei compiti esecutivi e di condivisione in rete della propaganda dei progetti del gruppo eversivo
I 25 indagati sono accusati di “avere, a vario titolo, promosso, organizzato e preso parte all’associazione ‘Werwolf division’, successivamente rinominata ‘Divisione Nuova alba’”, che “seguendo ideali suprematisti e neonazisti, nella loro espressione più estrema dell’accelerazionismo, e basandosi anche sulla negazione e sull’apologia della Shoah, mirava a sovvertire l’attuale ordinamento per instaurare uno Stato etico ed autoritario incentrato sulla ‘razza ariana’, anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni”. I provvedimenti eseguiti oggi giungono al termine di “una complessa attività investigativa svolta negli ultimi due anni”. L’organizzazione, si legge in una nota diffusa dalla Questura bolognese, era attiva “anche in rete sulla piattaforma Telegram ‘Werwolf Division'”.