Cappelle sul Tavo inaugura la Panchina rossa, simbolo della Giornata contro la violenza sulle donne

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi e le organizzazioni internazionali ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.
 La violenza contro le donne è fenomeno di difficile misurazione perché in larga parte sommerso. Molto spesso si tratta di violenze dentro la famiglia, più difficili da dichiarare e denunciare.

In questa direzione l’inziativa dell’amministrazione comunale di Cappelle sul Tavo, con il coinvogimento degli studenti della Scuola secondaria di primo grado, uno stand informativo curato dalla Croce Rossa di Penne, del Comandante della Stazione Carabinieri di Spoltore, i rappresentanti della Scuola Calico di Cappelle sul Tavo,  ha provveduto all’installazione di una panchina rossa come simbolo contro la violenza sulle donne.

“La violenza sulle donne è un fenomeno sociale ingiustificabile che attecchisce ancora in troppe realtà, private e collettive e nessun pretesto può giustificarla. Si tratta di comportamenti che vanno combattuti fermamente. La scuola e le altre attività in cui si esplica la crescita della persona devono essere in prima fila contro ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione, per questo motivo insieme alla delegata Tatone e con il beneplacito del Sindaco e l’amministrazione tutta, abbiamo pensato bene di istituzionalizzare questa ricorrenza,cercando di concretizzare il più possibile questa realtà purtroppo abbastanza ricorrente nella nostra società. La panchina dovrà ricordare alle vecchie e nuove generazioni che la violenza non è mai la soluzione di taluna circostanza”, afferma l’assessore Paride Di Febo, che insieme alla consigliera comunale Claudia Tatone, ha programmato l’evento.
“Con questa inziativa vogliamo dare un segnale forte contro la violenza sulle donne, attirando sempre più l’attenzione su questo fenomeno che continua ad avere proporzioni enormi. E’ importante che si affrontino certe tematiche in uno spazio pubblico, in uno spazio comune. Il coinvolgimento degli studenti vuole essere una modalità per sensibillizzare  al rispetto della differenza di genere e contro ogni forma di discriminazione” ha dichiarato Claudia Tatone

L’iniziativa si è svolta lunedì 25 novembre 2019 alle ore 11,00 in Piazza Marconi a Cappelle sul Tavo.

Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.

Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.

Le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%).

Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).

Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.

Le donne straniere, contrariamente alle italiane, subiscono soprattutto violenze (fisiche o sessuali) da partner o ex partner (20,4% contro 12,9%) e meno da altri uomini (18,2% contro 25,3%). Le donne straniere che hanno subìto violenze da un ex partner sono il 27,9%, ma per il 46,6% di queste, la relazione è finita prima dell’arrivo in Italia.

Donne dai 16 ai 70 anni che hanno subito nel corso della vita violenza fisica o sessuale da un uomo per tipo di autore, tipo di violenza subita e cittadinanza. Anno 2014
(per 100 donne con le stesse caratteristiche)

(fonte Istat:https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famiglia/numero-delle-vittime-e-forme-di-violenza)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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